Archivio mensile:novembre 2015

Analisi SEO, perchè?

Sabato scorso (21 Nov 2015), sono stato al Traders’ Tour di Padova della rivista TRADERS.

Non so se mastichi analisi fondamentale e tecnica, comunque l’evento è solo un pretesto per parlare della tua visibilità web.

Molti ospiti:

  • Michael Zanon, del centro ricerche Diaman Tech, ha parlato degli indici che guardi quando compri in Borsa, cioè performance volatilità sharp e markowitz, e di come è meglio se usi il loro software exAnte e le probabilità condizionate;
  • Gianluigi Cesano ha raccontato di come il suo Studio G2C (Torino) usa spunti di macroeconomia per consigliare ai clienti di entrare o uscire (a proposito, se lo vuoi come consulente, prende o una fee o lo 0.8% del patrimonio gestito, contro le commissioni 5 volte tanto dei normali fondi);
  • Marco D’Ambrosio ha spiegato i vantaggi di Banca Binck;
  • Paolo Dal Negro ha publicizzato i certificates a leva fissa (7) di casa Unicredit;
  • Andrea Veller, Federazione Veneta delle Banche di Credito cooperativo, ha preso le distanze dalle spinte speculative di Unicredit, per dire che la MiFID 2 obbliga le banche a non incoraggiare strumenti finanziari complessi ma, piuttosto, scelte tranquille come obbligazioni, fondi tradizionali con cedola, ecc.;
  • Ida Pagnottella mi ha regalato chicche sulle correlazioni inusuali fra strumenti di investimento (e.s. pensi che le obbligazioni facciano davvero curve diverse dalle azioni?), utili per una composizione intelligente del portfolio;
  • Emilio Tomasini, simpaticissimo, mi ha ricordato come l'analisi fondamentale seleziona solo una lista di azioni su cui, però, è poi l'analisi tecnica che deve dire se è opportuno entrare (ci sono purtroppo incredibili società a sconto ormai da 10 anni);
  • Prof ospitante;
  • Riccardo Guidi, trader Forex, ha delineato l'attività quotidiana del trader: entrare, uscire, entrare, guadagnare, alzare lo stop loss, uscire o guadagnare, alzare di nuovo lo stop loss... insomma, come ti guadagni lo stipendio perdendo il 60% o più delle operazioni;
  • Fabrizio Bocca gli ha fatto da contrappunto con il trading sistematico.
  • C'erano altri due ospiti, ma alle ore 18 ero fuso...

Ora, ti confesso che non ho scritto questo post per consigliarti un investimento. In velocità, hai a disposizione Conti deposito, Titoli di stato, Obbligazioni, Assicurazioni, Azioni, Opzioni, futures, CW e Certificate, ETF ed ETC, Fondi: metti i tuoi soldi dove vuoi ma stai sui mercati regolamentati 🙂

Quello che mi interessava dirti è, invece, questo:

Saper fare un’analisi SEO in 15 minuti (oggetto del prossimo post) è vitale per il tuo business.

Sì, è fondamentale che anche tu la sappia fare, per capire a che punto è la visibilità web del tuo sito ma, soprattutto, quella dei tuoi concorrenti, specie quelli bravi, che devi imitare, se vuoi scalare le classifiche su Google.

Per esempio, se sei un consulente finanziario indipendente e vuoi incrementare la clientela, vai agli eventi organizzati e cerca di capire qual è il profilo che più ti somiglia.

Se, per esempio, è proprio l’ospite di sabato, Gianluigi Cesano, fatti un’analisi SEO veloce del suo sito www.g2c.it

Quella che segue è solo una bozza di analisi SEO, giusto per ragionarci sù.

Per whois.domaintools, il sito data 2009 su Aruba.

Sommario fattori on page
1. Sommario fattori on page
Fattori on page meta tag
Title non è in focus e Description è assente!
Fattori on page keyword
La grammatica non in focus e la densità non è sufficiente!
Fattori off page backlink
2. Sommario fattori off page.

I siti che ne parlano sono ancora pochi, anche se provengono dalla nicchia giusta.

Ma guarda quali sono le stime di traffico potenziale per la clientela cercata e dichiarata nel tag Title.

Stime traffico
Ogni giorno, 131 cercano su Google “consulenza finanziaria indipendente“.

Meglio ancora, se tu puntassi a “consulenza finanziaria“.

Ma qual è il posizionamento attuale del sito di G. Cesano su Google?

Rank checker del sito g2c
g2c.it è in 3° pagina per “consulenza finanziaria indipendente

La 3° pagina non è neanche male, ma con sole 131 ricerche, è troppo poco.

Direi che c’è parecchio potenziale inespresso a portata di mano…

Significa che forse G. Cesaro non ha bisogno di clienti o, se ce l’ha, se li procura offline con il passa parola, come – d’altra parte – ha fatto trapelare all’evento di sabato (ha iniziato con i suoi soldi e, solo a un certo punto, ha preso in carico altri patrimoni).

Ma significa anche che se anche tu sei un consulente finanziario, beh, di strada su Internet ne puoi fare parecchia 🙂

 

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

Marketing e promozione online (lezione #0)

Attento: l’incipit è rivolto ad un libero professionista iscritto a qualche Albo professionale.


In Italia, prima del 2012, non esisteva una vera e propria libertà di fare pubblicità ai tuoi servizi. Quasi tutti gli Albi professionali avevano clausole di tipo deontologico che impedivano e sconsigliavano caldamente agli iscritti azioni persuasive di tipo pubblicitario. In ambito forense si chiama “divieto di accapparramento della clientela”. Le azioni dirette di persuasione erano proibite. Si lasciava solo libertà di informare, ma non in maniera comparativa, persuasiva o sotto forma di spot.

Con la riforma delle professioni in vigore dal 15 Agosto 2012 (che ha recepito i più recenti orientamenti dell’Autorità per la  Concorrenza e il Mercato in liberalizzazione dei tariffari e libertà di fare pubblicità), la pubblicità informativa relativa ad esercizio dell’attività, titoli, studio professionale e tariffe è ammessa «con ogni mezzo». Deve essere «veritiera e corretta», non deve violare il segreto professionale, non può essere «equivoca, ingannevole o denigratoria» (le violazioni rappresentano illecito disciplinare).

Quindi, anche per il tuo Ordine, si è aperta la concorrenza intesa in senso liberale. Essendo stato equiparato a chi opera al di fuori di un Albo nazionale, puoi fare adesso anche marketing diretto e diffondere annunci pubblicitari (la promozione individuale per mezzo di reti private, eventi, discussioni online e dibattiti oppure l’iscrizione a elenchi pubblici come Pagine Gialle, era già consentita).

pubblicità in strada
Chi non vede sui bus, manifesti per ottenere rimborsi assicurativi da sinistri o cliniche private che propongono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati?

Grazie al Web, oggi, a costi decisamente bassi, puoi fare quello che si definisce “marketing di se stessi”, ovvero autopromozione. Puoi far conoscere i campi di specializzazione in cui hai maturato la tua specifica conoscenza (legale, fiscale, scientifica), puoi fare divulgazione (attraverso libri, studi, riviste, e articoli di carattere tecnico, scientifico, artistico, profesisonale), diffondere inserzioni e presentazioni all’interno di guide o elenchi pubblici, diffondere opinioni, esercitare consulenza gratuita via Web, puntando sul contenuto, per fare “scuola” e procurarti clienti 🙂


1. PROMUOVI IL TUO SITO WEB (SEO + SEM)

Un sito è essenziale per promuovere la tua immagine. Anche di dimensioni modeste, dedicato all’attività svolta e ben identificabile con un dominio riconoscibile e unico.

Se vuoi “farti trovare” online da nuovi clienti, la presenza sui motori (soprattutto, Google) è un vero asso nella manica. Ma come fare?

La visibilità sui motori di ricerca

Esistono tecniche (più o meno corrette) per scalare le classifiche.

I siti di successo, che si trovano nelle prime posizioni, sono stati costruiti con particolari accorgimenti e scelte di programmazione molto oculate (metatag nascosti, pagine “ombra”, file di supporto ai motori, backlink, ecc).

Buon posizionamento segretaria on line
La 1° pagina su Google significa molti clic

Gli specialisti di marketing online sono i più indicati per guidarti in queste operazioni, ma se vuoi provare da solo, ti posso elencare alcuni accorgimenti di base, alla portata di tutti.

A. Fattori on-page

Il titolo delle pagine. Il titolo delle pagine, quello che compare in alto, nella finestra del browser, è un elemento definito nel codice HTML delle pagine Web, è il tag TITLE. Per essere efficace, deve riassumere in modo chiaro e preciso i contenuti del sito, incuriosendo il navigatore che lo leggerà. Non deve superare i 100 caratteri ed è meglio se contiene almeno 3-4 parole chiave. Non sprecarlo con formule del tipo “Home Page” ecc., ma pensalo come uno slogan pubblicitario.

I meta-tag, chiave del successo. Sono righe di codice HTML da inserire nelle pagine Web e indicano al motore di ricerca alcune informazioni utili sui contenuti del sito e della singola pagina. Esistono numerose tipologie di meta-tag, i più importanti sono quelli relativi alla descrizione del sito (meta-tag Description) e alle parole chiave che vuoi associare alla singola pagina (meta-tag Keywords). Non tralasciarli mai! Il primo, infatti, fornisce una descrizione riassuntiva dei contenuti. Il secondo suggerisce al motore le parole chiave a cui associare una ricerca. Questa sequenza di termini deve catturare l’intero ambito semantico in cui si iscrive la tua attività. Ripetere le parole non serve, piuttosto conviene mettere plurali o le traduzioni in altre lingue. Infine, la quantità. Non eccedere mai oltre i 1000 caratteri, spazi inclusi.

meta tag home page segretaria on line
I meta-tag inseriti nella home page di segretariaincloud.it

Dài spazio ai testi. Un altro fattore importante per il posizionamento sono le strutture delle pagine Web (non usare frame) e il testo in esso contenuto. I testi hanno un ruolo decisivo: i motori, infatti, leggono i contenuti pubblicati sulle pagine, valutando spesso la ricorrenza delle parole o identificando il contesto semantico generale. Le descrizioni estese, per esempio dei vostri servizi, le introduzioni o i menu testuali sono elementi preziosi, talvolta indispensabili, per arricchire le pagine. E ricordati: un uso eccessivo di parte grafiche (o dell’obsoleta tecnologia Flash) limita la capacità dei motori di agganciare i termini utili alle ricerche.

Parlerò di altre tecniche SEO nei prossimi post.

In ogni caso, per l’iscrizione diretta ai motori di ricerca, segnala il tuo sito a Google alla pagina “Aggiunta/Aggiornamento di un URL“. Per Yahoo! il sistema è analogo. Quasi tutti i motori di ricerca hanno un’area per segnalare siti nuovi. In alcuni casi occorre registrarsi ai servizi del portale, in altri è libero.

Costruisci siti tematici. Per rendere ancora più forte la tua presenza sul Web, crea iniziative online su prodotti o servizi sprecifici. Facendo leva su determinati avvenimenti, come la pubblicazione di un libro, il lancio di un nuovo servizio di consulenza, oppure la conclusione di un’importante opera architettonica, di uno studio ambientale o di una ricerca di mercato, puoi creare un minisite, cioè un sito tematico che dà visibilità a quanto realizzato. Quando l’argomento riguarda i tuoi clienti, siano essi editori, società private o Pubbliche Amministrazioni, puoi informarli se non addirittura coinvolgerli. I minisite sono certamente impegnativi, in termini di tempo e risorse, ma danno un buon ritorno.

B. Fattori off-page

Parlerò di questo punto nei prossimi post. Per ora, ti basti sapere che affinchè il ranking del tuo sito salga (insieme alla posizione su Google!), è necessaria una sana attività di link-building, cioè devi procurarti presso altri siti un buon numero di link al tuo sito.

Uno dei metodi per ottenere backlink è la pubblicazione su elenchi pubblici. Fra l’altro, alcuni (pochi!) sono utili anche in termini di traffico referral.

Le Pagine Gialle sono note al pubblico nella versione cartacea, ma hanno sul Web un marchio altrettanto forte. Registrarsi offre indubbi vantaggi anche perchè, con la sinergia stabilita da Seat-Pagine Gialle con numerosi sistemi di mappe digitali, è più facile per gli utenti effettuare ricerche di tipo geografico e non più soltanto per categorie produttive e professioni. A fianco di questo servizio, esistono anche altre directory molto funzionali come, per esempio, l’annuario europeo Europages (ahi, hanno inventato un artificio per non regalarti più il backlink…), Pagine Bianche e Kompass, della stessa famiglia di Pagine Gialle, oppure Elenchi Telefonici.

mappa pagine gialle
Mappa interattiva di Pagine Gialle

Come far aggiungere il proprio nominativo a questi elenchi? Spesso è gratis, a volte no. In questo caso, l’acquisto di uno spazio è diverso da servizio a servizio ed è difficile poter comparare i prezzi. I listini sono completamente diversi. Pagine Gialle, che sicuramente rappresenta la più grande società attiva in questo campo, chiede di inviare via Web un tuo recapito e poi ti ricontatta, offrendoti una serie di opportunità realmente interessanti. Il suo network è molto ampio e ben strutturato su canali complementari: Web, guide cartacee, servizi di informazione telefonica, ecc. Su Internet restituisce tutti i dati che desideri inserire, compreso il tuo sito web e la posta elettronica, oltre a un biglietto in formato vCard da salvare sul PC.

Lascio i cenni al link-building che riprenderò esaustivamente nei prossimi post (credimi, è un’arte complessa, ma è la sola via) e passo al punto 2., non prima di dirti che per quanto concerne il punto “1. Promuovi il tuo sito Web”, puoi scaricare – se vuoi – un mio PDF vecchio di due anni fa su slideshare. Sono le slide di un corso di Web Marketing che avevo tenuto agli Uffici Marketing provinciali della Confcommercio Veneto.

2. LINK SPONSORIZZATI (PPC)

Oltre all’ottimizzazione delle pagine Web, esistono anche formule a pagamento per fare in modo che il link al tuo sito compaia nelle prime posizioni durante le ricerche. Si parla quasi sempre di Google Adwords. Il meccanismo mantiene ben separati i risultati “organici” da quelli a pagamento (solitamente posti in alto, sulla destra e in basso alle pagine che presentano le classifiche) e associa la vostra pagina a determinati argomenti o singole parole chiave scelte da voi. I costi variano a seconda della concorrenza sulle parole chiave. Si va da formule che fanno pagare soltanto per i click effettivi registrati, a quelle a numero di visualizzazioni, a tempo o in base al posizionamento nella pagina.

3. USA I SOCIAL NETWORK (SMM)

Un metodo per crearti contatti sul Web è quello dei social network. Ti iscrivi gratis, pubblichi il tuo profilo e inviti altri a unirsi al network, oppure ricerchi contatti utili al suo interno. La finalità è quella di allargare i tuoi contatti, trovare stakeholder (soggetti che rappresentano determinati interessi), magari grazie alla presentazione di persone conosciute. Il concetto, un pò grossolanamente, è la teoria dei sei gradi di separazione tra qualsiasi persona, e mira a creare una community basata sulla condivisione di conoscenze, interessi e passioni.

  • LinkedIn è impareggiabile per individuare potenziali clienti di tipo business, soprattutto se ti avvali di Premium Search quando sottoscrivi LinkedIn Premium.
  • Facebook è impareggiabile per profilare gruppi di interessi e sondare il loro appetito consumatori con semplici post di condivisione o pubblicità Facebook Ads.

4. GROWTH HACKING

Parlerò delle techiche hacking per cresce più velocemente del normale nei prossimi post. Imparerai come scansionare banche dati per creare liste di e-mail profilate da contattare, cos’è un widget acchiappa backlink da regalare ai webmaster, ecc.

5. APRI UN BLOG

Un’altra via che produce notevoli risultati in termini di visibilità è la creazione di un Blog per la pubblicazione di contenuti di qualità scritti in prima persona. Non è indispensabile: ad esempio, lo studio associato Fezzi-Chiusolo-Borali, specializzato in diritto del lavoro, ha scelto la classica strada del sito, ma suddiviso per aree. In alcune di queste, per mostrare l’autorevolezza dello studio, ha pubblicato la sintesi di alcune cause vinte e 200 risposte alle domande più frequenti sul diritto dei lavoratori. In generale, però, un blog viene indicizzato molto velocemente da Google e rappresenta un buon biglietto da visita per il tuo sito tradizionale.

Ma che cos'è un blog? È un sito che ha la forma di un "giornale personale" in cui scrivi messaggi (post) aperti al pubblico. I testi possono essere articoli, recensioni, esperienze o considerazioni personali, commenti, approfondimenti tecnici, ma anche semplici segnalazioni di altri siti, di eventi, articoli e notizie pubblicate altrove. Un blog ti richiede capacità tecniche minime per pubblicare i contenuti, poichè tutto avviene quasi completamente in automatico: basta soltanto scrivere e la piattaforma di blog restituisce il contenuto già impaginato online e sistemato in ordine cronologico. Il contenuto può essere organizzato in categorie. In home page, il primo messaggio, quello più in alto nella pagina, è sempre l'ultimo immesso in ordine di tempo.

Oggi, purtroppo, i blog sono, spesso, siti amatoriali che creano un abbondante “rumore di fondo”. Per distinguerti, adotta regole precise e, una volta cominciato, dai continuità e serietà alla tua attività divulgativa:

  • applicati nell’aggiornamento in modo da trasmettere l’idea che sei padrone delle materia trattata, che ci metti passione nel tuo lavoro e vuoi divugare contenuti utili, anche ai tuoi clienti;
  • pubblica contenuti di qualità, contribuendo a diffondere cultura scientifica, puntando anche a intrattenimento e leggerezza;
  • spingi il pubblico a partecipare, accettando le crtitiche costruttive;
  • affronta con moderazione le polemiche e le materie che compromettono i vincoli di riservatezza, la deontologia professionale e la fiducia stessa dei tuoi lettori;
  • crea rapporti con altri blogger che trattano materie simili o complementari, sviluppando rapporti di collaborazione di rete;
  • segnala eventi, avvenimenti, notizie legate alla tua materia di specializzazione o riportate presso altri servzi online.

In ambito informatica, comunicazione, marketing e giornalismo, esistono già numerosi blog di buona qualità. Sono scarsi invece i blog che trattano di economia (eccezione, Lavoce.info), architettura, diritto, medicina, consulenza d’impresa, formazione, ecc. Talvolta, è difficile mantenere in vita blog di questo tipo, ma vale la pena che provi. Se diventi un punto di riferimento online per chi cerca letture piacevoli su questi argomenti, potrebbe fare la tua fortuna. Un solo consiglio: non intraprendere questa strada se non hai margini operativi o tempo per garantire una buona qualità e neppure se non hai passione per ciò che scrivi. I navigatori sono sempre molto attenti alla bontà dei servizi e i nodi tornano presto al pettine quando non offri spunti buoni, operi in malafede o cerchi di conquistare la loro fiducia con semplici espedienti.

In definitiva, quanto è utile un blog per un professionista?

Quando ti permette di mettere in mostra una competenza specifica e diventa uno strumento per comunicare il tuo sapere, consentendoti al tempo spesso di sfruttare efficacemente la comunicazione online per costruirti una solida identità digitale. È ovvio che, una volta iniziato, dovrai publicizzarlo. Puoi inserire un link sul tuo sito web e promuoverlo anche presso i clienti. I blog hanno una buona visibilità su Google e gli altri motori di ricerca. Esistono, comunque, numerosi servizi e directory ai quali ti puoi iscrivere. Prendendo atto che Technorati è morto a Giugno 2014 e Google Blog Search dismesso nel 2011 (ma questo ping?), punta a Blog Italia, Blogger, Blog Search Engineblogitaliani.net, blogitaliani.com e altervista.

Come si crea un blog:
- WordPress è la piattaforma più famosa per il fai da te.
- Blogger è la piattaforma gratis di blogging by Google.
- Il Cannocchiale, Libero Blog, Tiscali Blog, altri portali...

Per creare il tuo blog, puoi usare sistemi differenti, tutti utili ed efficaci. In base alle competenze tecniche e alla voglia di sperimentare, esistono soluzioni di ogni tipo. La più semplice è affidarsi alle piattaforme integrate nei portali e nei servizi specializzati ( ti registri, scegli il modello, magari personalizzi, infine cominci a scrivere). Per un professionista, tuttavia, vale lo stesso discorso fatto per i domini Internet: è opportuno creare blog ben distinti, che portano un nome slegato da altri servizi e richiamano unicamente un tuo marchio. I blog realizzati con piattaforme integrate in altri portali corrono il rischio di perdere unicità e appiattire i tuoi contributi. La soluzione ottimale è allora adottare software dedicati da installare in un dominio personale: è necessario uno spazio web, magari un database, e qualche competenza tecnica in più, ma vale la pena che tenti. Un mio consiglio per qualità-prezzo? SiteGround.

Nei prossimi post, illustrerò anche un metodo empirico per mappare la blogosfera italiana. Altrimenti, come farai ad individuare tutti i blogger affini alla tua attività con cui fare guest blogging e ottenere backlink per incrementare il ranking del tuo sito, giusto? 🙂

In ogni caso, con tutti i blog in circolazione, hai bisogno di qualche metrica per capire dove stai. E io te la darò. Per esempio, ti chiedi quali siano i 500 blog italiani più citati? Risposta: BlogBalel.

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

La visibilità web è importante, ma anche come ti vedono!

Dalla prossima settimana, scriverò una serie di lezioni in pillole sulla SEO super-semplificata. 🙂

Lo farò perchè, spesso, i clienti di Segretariaincloud sono startupper o sviluppatori di business in senso lato, che hanno necessità di visibilità web, senza la quale non c’è business.

Si chiama SEO super-semplificata perchè riuscite a farla da soli (con pazienza e fatica, ma sì). Le lezioni si articoleranno così:

  • Come fare un’analisi del proprio sito (crawl, sniff, gwt, ga, ranking, backlink, penalità, velocità, ecc).
  • Come migliorare i fattori on-page.
  • Come migliorare i fattori off-page (link-building e SEM + SMM in generale).

Parleremo solo in seguito di come ottimizzare campagne tipo Google Adwords e Facebook Ads. D’altra parte, tu vuoi risultati di visibilità permanente, non è vero? Pagare in cambio di traffico è semplice, ma quando smetti di pagare, il traffico torna a ZERO.


Oggi, però, faccio una premessa.

Vorrei sottolineare qualcosa, su cui molti di voi non fanno abbastanza.

La visibilità web è importante. Ma, prima della visibilità web, assicurati di controllare come si vede effettivamente il tuo sito o la tua pagina di atterraggio da tutti i browser e tutti i dispositivi, mobili o meno, con tutte le risoluzioni possibili.

Voglio dire che se la tua pagina web si vede bene su uno schermo da 25”, ma si adatta male al tuo cellulare da tasca, hai perso il visitatore dopo tre secondi che è arrivato.

Assicurati, quindi, che le tue pagine siano responsive, come si dice in gergo tecnico, cioè che il tuo visitatore riesca a leggerle senza complicazioni o fastidio agli occhi (come quando deve fare continui zoom e rimpicciolimenti).

Come si fa?

responsive
es. strumento di Firefox per test risoluzione 317×470
  • Usa responsivetest.net e provati, al variare della risoluzione.
  • Installati Firefox, premi Ctrl + Shift + M (responsive design view) e provati, al variare della risoluzione.
  • Se pensi che però hai apposta una versione mobile, installati l'estensione user agent overrider, ordina a Firefox di comportarsi come Android o iOS e provati.

Ti ho reso l’idea. Se, per esempio, il tuo sito non è ottimizzato per il mobile, ti stai già perdendo minimo il 30% di visitatori effettivi (il traffico da smartphone è in costante crescita!), oltre al fatto che Google ti indicizza un po’ peggio dei tuoi concorrenti (un sito mobile-friendly è un fattore positivo del suo algoritmo).

Non solo, ma dovresti anche controllare se la tua pagina web è visibile alla stessa maniera usando Chrome, Firefox, Opera, Microsoft Edge, Internet Explorer 11, IE 10, IE 9 e IE 8.

Ecco, solo quando sarai certo che non hai problemi di visualizzazione per nessun tipo di cliente, solo allora potrai occuparti della tua visibilità web.

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

Web App e App per smartphone: 12 regole per Javascript

Ti avverto: sotto parlo in assoluti per brevità (quasi ogni regola in programmazione ha eccezioni).


Oggi, la maggioranza delle Applicazioni Web sono scritte in HTML5, CSS3 e JS. Se sei un imprenditore, e hai una bella idea per il mercato online, ma ti serve una interfaccia web che anche tua nonna saprebbe usare, go for it!

  • HTML5 è HTML, non c’è niente di magico in cosa fa, ma per fortuna i browser sono sempre più robusti veloci e capaci, e quindi novità minime creano funzionalità importanti, che fanno notizia (peccato per la retro-compatibilità con le versioni precedenti…)
  • CSS3 serve giusto per rendere la grafica gradevole.
  • JS, o JavaScript, è il re del trio, quello che fa la differenza. JS è una brutta bestia. Si evolve così velocemente che spesso non sai se lo usi male. Talvolta, le parti cattive sembrano più di quelle buone. Personalmente, mi vergogno un pò di come ho scritto spediamo.it, meglio con smartfix.it, ma sono orgoglioso dalla segretaria virtuale in poi.

Questa settimana, mi prendo una pausa dalle tematiche di Web Marketing e SEO, e dò consigli – forse – più ai programmatori che vorrai assumere, se ti è venuta una bella idea di prodotto e vuoi una interfaccia web funzionale e semplice per tutti.

libri javascript
Non combatterlo, JavaScript sta conquistando il mondo. Pensa a scriverlo bene.

1. Metti JS in un file .js

Intendo tutto quel che hai. Perchè? Aiuta la leggibilità, rafforza la struttura e salva banda. JavaScript inline si scarica ogni volta che la pagina si carica, invece i file .js separati vanno in cache. Questa regola aiuta a supportare la lunga lista di regole sotto, per cui è la regola #1.

2. Il codice JS dovrebbe essere statico

Ho visto molti hack creativi per rendere JavaScript dinamico. C’è chi usa linguaggi server-side come C# Ruby o Java per scrivere JavaScript dinamico in una stringa. Non farlo. Perdi colore al codice, evidenza della sintassi e supporto intellisense. Tu tieni JavaScript in un file .js (regola #1).

Piuttosto, usa JSON per il comportamento dinamico. Lo chiamo JavaScript Configuration Object Pattern. Ecco come: inietta JSON in testa all’applicazione e usa quei dati per forkare la logica quando serve. Magari pensi “Ahi, contraddice la regola #1”, io vedo JSON come dati, non codice, per cui faccio un eccezione per supportare file JavaScript separati e statici.

StackOverflow usa questo pattern. Come fa Google. Sei in buona compagnia. Guarda il loro codice: StackOverflow inietta le impostazione personali come isNoticesTabEnabled, uno snippet di JSON che dà i dati utili per avere comportamento dinamico mentre usi file di codice JavaScript statici. Per farlo anche tu, serializza una classe server-side in JSON e piazza il risultato in <head>, poi referenzia quella struttura dati alla bisogna nel codice JavaScript statico, sapendo che sarà disponible proprio perchè è iniettato in <head>.

3. Minifica JS

Minificare riduce le dimensioni dei file, il chè velocizza il caricamento pagina. Ricorda, la performance è una funzionalità. E certo, per minificare, ti serve inserire JavaScript in un file a parte (di nuovo, regola #1). Una volta la minificazione era ardua, oggi è automatico e semplice. Ci sono molti modi per farlo ma io preferisco Gulp con gulp-uglify.

4. JS va in fondo

I tag <script> in <head> bloccano il rendering. Gli script in <head> sono caricati prima che il body sia visualizzato. Quindi, inserire i tag <script> in fondo alla pagina appena prima di </body> le permette di essere visibile, senza aspettare che i tuoi script siano (s)caricati. Questo migliora la performance percepita, dando ai tuoi utenti qualcosa da vedere subito. Se scrivi JavaScript in <head>, almeno usa $(document).ready di jQuery, così lo script non gira finchè il DOM non è pronto.

5. JS dovrebbe essere lintato in tempo reale

Il linting rafforza le linee guida di stile, trova refusi ed evita gli errori. Consiglio ESLint, che puoi eseguire via Gulp con gulp-eslint. Gulp può esaminare tutti i tuoi file JS ed eseguire il linter ogni volta che premi Salva. Oh, e di nuovo, hai bisogno di inserire JS in un file .js separato per fare lint. Cominci a capire perchè ho creato la regola #1 “JS va in un file separato”?

6. JS dovrebbe avere test automatici

Anni fa, i test per il server erano importanti, ma sono stati completamente ignorati in JavaScript fino a ieri. Oggi, una tipica applicazione JavaScript è così grande che non te la cavi facendo test a mano una volta ogni tanto. Con JavaScript che maneggia così tanta logica, è (quasi) obbligatorio ricorrerere a test automatici.

Puoi fare automated integration testing con tool come Selenium ma è roba fragile, per cui suggerisco di focalizzarti sul cosìdetto automated unit testing. Ci sono parecchie opzioni per l’automated unit testing: consiglio Jasmine se sei nuovo e Mocha con Chai se hai un debole per la configurabilità.

7. JS dovrebbe essere incapsulato

Conosci il pericolo delle variabili globali da anni. Per fortuna, oggi, ci sono molto modi di incapsulare JavaScript:

I moduli ES6 sono il futuro. La grande notizia è che già adesso, sebbene non sono ancora supportati dai browsers, puoi usare i moduli ES6 se fai transpile con Babel (aspetta #9 per riuscirci).

Se non vuoi fare transpile, CommonJS è probabilmente la miglior scelta. Visto che Node usa i pattern di CommonJS, puoi usare npm per importare il pacchetto che vuoi. Ma CommonJS non gira su browser senza shim, quindi usa un tool che lo pacchettizzi come Browserify Webpack o JSPM.

8. Le dipendenze JS dovrebbero essere esplicite

Questa regola è strettamente connessa alla #7. Una volta cominciato a incapsulare il tuo JavaScript, hai bisogno di un modo facile di referenziare altri moduli. Questa è la bellezza di sistemi di moduli moderni come CommonJS e i moduli ES6. Specifichi semplicemente le tue dipendenze all’inizio del file, proprio come un import o istruzioni affini in Java o C#. JavaScript è finalmente cresciuto.

//CommonJS
var react = require(‘react’);
//ES6 Modules
import React from ‘React’

9. Transpila a JS

L’ultima versione di JavaScript, EcmaScript 2015 (aka ES6), è stata ufficialmente rilasciata in Giugno. I browser non supportano ancora la maggior parte delle nuove feature, ma non importa. Oggi puoi goderti la lunga lista di nuove funzionalità usando Babel. Babel transpila ES6 a ES5. E assumendo che puoi vivere con qualche quick di performance, puoi spassartela già adesso. Ci sarà un nuovo rilascio di JavaScript ogni anno, così è probabile che faremo transpiling per sempre. Lo transpiling ci dà il futuro oggi.

O forse sei più quello che ama i tipi strong? Allora considera TypeScript che compila giù fino a JavaScript.

Il punto è:

Non devi più scrivere ES5. Usa un'astrazione che ti dà potere extra.

10. JS dovrebbe avere un build automatico

Abbiamo già parlato di linting, minificazione, transpilation e testing. Ma come lo fai automaticamente? Semplice: con un build automatico che esamina i file. Di nuovo, Gulp è un tool popolare per incollare tutto con la sua watch function, ma anche Grunt e  Webpack sono opzioni eccellenti. O, se sei un mago con Bash, puoi semplicemente usare npm come tool di build. Il punto è di non aspettarti che i tecnici si ricordino di eseguirlo manualmente, automatizza e goditi i benefici!

11. Usa un Framework o Librerie

Allo scaffale hai l’imbarazzo della scelta. Vuoi stare leggero? Prova BackboneKnockout. Anche solo jQuery è sufficiente. Vuoi qualcosa con più funzionalità e presuntuoso? Prova Angular Ember o React con Flux.

Il punto è:

Non rifare la ruota. Stai sulle spalle dei giganti.

React con Flux sarebbe anche il mio combo favorito per lo sviluppo client-side, ma per i committenti faccio il programmatore e poi il seo e poi il customer care in fase di startup, per cui preferisco un approccio lean e scelgo Backbone.

Indipendentemente dal framework, assicurati di separare le tue “tematiche”. Il chè porta al prossimo punto…

12. JS dovrebbe separare le “tematiche”

È facile assuefarsi ad inserire tutto il JavaScript in un singolo file, o seguire ciecamente i consigli del tuo framework. Non dimenticare le lezioni che hai imparato sul server, quando passi al client.

Separando le tematiche, non intendo solo modelli viste e controllori, come fai in framework stile MV* tipo Angular e Knockout. Sto dicendo:

Quando scrivi JavaScript, pensa come un programmatore server-side. Separa la presentazione dalla logica di business e dall'accesso ai dati.

Significa mettere tutte le chiamate AJAX in un posto. Crea un “data access layer” centralizzato client-side. Questo significa anche che la logica dovrebbe stare in “POJO” separati (Plain ‘ol JavaScript objects). I moduli di logica business dovrebbero contenere semplice JavaScript — in altre parole, nessun codice specifico del framework dovrebbe risiedere dentro. Ciò rende la logica facile da riusare e da testare, in più non cambia se abbandoni Angular per la nuova figata del mese.

Bè, tanta roba, vero?

Sì, lo è.

Siamo entrati in un’era dove il front-end è tanto complicato da richiedere specialisti front-end.

Sei interessato a migliorare i processi di sviluppo del tuo front-end? Offro consulenza on-site su pratiche di coding pulito e sviluppo di web app moderne.

Interessato? Parliamone.

Non sei d’accordo? Mancano dei pezzi? Dì la tua.

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

liberi professionisti digitali

Liberi professionisti (digitali)

Sei un libero professionista o autonomo, appartieni al popolo delle partita Iva, sei artigiano o artista qualunque sia il tuo prodotto, sei un “capitalista individuale”.

Comunichi e scambi dati con i clienti al telefono, via e-email, Skype, sito web e Dropbox. Il libero professionista (digitale) non esisterebbe senza questi strumenti.

Cerca di trarre sempre il massimo dal Web e dalle tecnologie disponibili! Molto spesso, paradossalmente, un lavoratore autonomo che deve gestire tutto da solo, spende più tempo nel creare le condizioni per svolgere la propria attività di quanto ne impiega per esprimere concretamente la specializzazione per cui è richiesto. Sapere svolgere con rapidità le attività collaterali, ti fa stare dove hai a cuore. Il tuo core business!

INIZIO ATTIVITÀ

Non parlare tutto il tempo con il commercialista su come detrarre le spese, pensa da subito come usare il sito dell’ordine professionale o albo a cui appartieni, oppure i siti che orientano verso il lavoro autonomo (acta, infoimprese, ecc.), in maniera da avere subito backlink – meglio se follow – al tuo sito web.

Non solo. Segmenta da subito le attività che pensi di svolgere in rete:

  • visita di siti, ricerca di informazioni;
  • ricezione e invio di posta elettronica;
  • prenotazione viaggi;
  • e-learning, formazione a distanza;
  • acquisto di prodotti;
  • ricerca di servizi;
  • transazioni finanziarie / home banking;
  • uso di chat, forum e mailing list;
  • scambio di file dati o filmati;
  • scrittura e pubblicazione di pagine Web e informazioni online.

Per ogni voce userai più siti, a cui dovrai probabilmente registrarti. Non sai che sono una miniera d’ora per i backlink?

I backlink sono link di terzi al tuo sito web. Ti stai chiedendo perchè sono importanti?

Su Google, ogni minuto, le persone stanno cercando un’attività come la tua. Non sarebbe bello farsi trovare? Ecco, i backlink sono un fattore off-page cruciale per l’algoritmo di indicizzazione di Google (continua a leggere il nostro blog, scoprirai anche i fattori on-page). E l’attività di link-building ti è accessibile da subito! (anche se non sei uno specialista SEO)

PIANIFICAZIONE E CONTROLLO

Dimentica agende cartacee, calendari e registri. Vai online con i fogli di calcolo di Google e crea più tabelle:

  • Scheda Clienti: foglio con campi generalità, contatti, date importanti, budget, tipologia di contributo, immagini, organizzazione, reddito negli anni, dimensione di spesa, affidabilità, altri elementi di valutazione, stato consulenza.
  • Gestione Entrate (o Scheda Fatture): foglio con campi nome lavoro, committente, date di fatturazione e accredito, importo accreditato, fattura con imponibile + contributi previdenziali a carico + IVA + ritenuta = totale , rimborsi spese, calcolo contributi committente e lavoratore, valore netto post tasse e contributi (irpef dal 23% al 39%).
  • Spese Generali: un Excel con le spese mensili non rimborsate direttamente dai clienti, è utile in vista dei documenti da portare al commercialista per i versamenti trimestrali dell’Iva e il pagamento delle tasse.
  • Scadenze Fiscali: fatti uno scadenziario Excel e inserisci in Google Calendar le date, con tanto di avvisi automatici.
  • Archivio: fatti regole per nominare i file sul lavoro svolto e inseriscili in cartelle strutturate per ricordartelo.

L’AGENDA DI LAVORO

Un libero professionista non ha come riferimento principale l’orario di un ufficio, la settimana o il mese. I paletti che deve rispettare sono le scadenze dei progetti. Il suo problema principale è di sfruttare al massimo ogni finestra temporale, cioè di autogestire la sua agenda. Abituati al calendario online di Google, finirà per essere l’agenda a informarti. È possibile fissare anche tempi di “pre-allerta”, o pianificare piccoli interventi intraday (una telefonata stabilita a un certa ora, todo, ecc) fissati in giornata. La sincronizzazione fra il tuo smartphone, il portatile e il fisso, è assicurata 🙂

SCRIVERE e ANNOTARE

Conservare i documenti elaborati in passato non è soltanto una prassi consolidata, ma è diventato uno dei punti di forza dei liberi professionisti che adottano tecnologie digitali. Appunti, bozze, testi brevi o documenti complessi, presentazioni e fogli di calcolo: maggiore è la base dati, e più rapida e flessibile sarà l’elaborazione di nuovo materiale informativo.

  • CV professionale aggiornato su LinkedIn.
  • Microsoft OfficeLibre OfficeGoogle Apps, per redigere documenti in locale o in cloud.
  • Modello di preventivo.
  • Modello di offerta commerciale (copertina, introduzione, servizi o prodotti, tempi di progetto, costi, responsabilità, aspetti economici, aspetti tecnici, validità dell’offerta, firma, profilo e contatti).
  • Facsimile di fattura.
  • Post-it elettronici, per appuntarsi note sul desktop (per il mio Ubuntu, amo xpad)
  • Registrazione audio clienti, con smartphone o software VoIP.
  • Alla pari di link salvati tra i Preferiti, pagine Web scaricate in locale e documenti trovati su reti peer to peer, anche le immagini costituiscono un vero asset, un punto di forza per accrescere il valore della tua posizione e professionalità. Quindi, crea una knowledge base grafica fatta di immagini catturate con fotocamere, risultati di scansioni di documenti cartacei o fotografie, immagini salvate da Internet (create in proprio o ricevute da clienti o fornitori), fotografie acquistate via Web (Fotolia, ecc.)

L’IDENTITÀ DIGITALE

Senza visibilità web, non esisti. Di sicuro non per i potenziali clienti (ma anche fornitori o partner, ogni tanto, stenteranno).

Prima di comprare un dominio Internet, creati un’identità digitale a partire da come pensi che uno sconosciuto vorrebbe trovarti: il nome (non il tuo nome!), il logo, le descrizioni, il sommario. Se fai l’avvocato, nessuno ti cercherà per nome e cognome, ma ad esempio con “avvocato Novara” e magari il tipo di mansione da farti svolgere (es.”preliminare vendita immobile”). Questo può non esserti ancora chiaro adesso, ma lo sarà quando ti rivolgerai ad un’esperto SEO perchè nessuno visita il tuo sito web. Pensaci subito e chiedici aiuto. Lascia che siamo noi ad occuparcene, anche dei dettagli (emblemi, simboli, colori preferenziali, ricorrenza di decorazioni fisse, uguaglianza di font grafici e stili di scrittura, fotografie personali ricorrenti, sintesi esplicative identiche per i medesimi temi). Anche un biglietto da visita elettronico (coerente) pubblicato qua e là, è fondamentale, ti ricordi cosa sono i backlink?

Creare un sito web è facile: vai su GoDaddy o Aruba, compri un dominio per 15€ l’anno e ti fai scrivere un po’ di codice da tuo cugino che fa l’ITIS informatica. Oppure apri un blog barra sito su Blogger o WordPress, non ti serve nemmeno sapere di informatica. Poi, stampi un biglietto da visita con Vistaprint e lo distribuisci in paese. Magari i contatti non sono molti, e pensi che iscriversi a Pagine Gialle non faccia male. Ma i contatti restano pochi, e allora ti lamenti che il tuo negozio è proprio fuori mano. Allora tendi le orecchie e, questa volta, le sirene cantano di campagne online e social… Pensi che sia la volta buona? NO.

Fare promozione online e dare visibilità (permanente) ad un sito web è difficile… Affidati ad uno specialista!

LA SICUREZZA INFORMATICA

Aggiorna sempre sistema operativo e software.

Preferibilmente, passa a Linux (ti liberi dalle incombenze di cui sopra) o Mac OS X.

CONTATTI e COMUNICAZIONI IN TEMPO REALE

OUTSOURCING

  • Assumi altri freelance per alleggerirti il carico: UpworkFreelancer, ecc.
  • SEGRETARIA: per poche decine di euro al mese, puoi attivare un servizio di “segretaria a distanza“. Con www.segretariaincloud.it le chiamate vengono deviate ad un’operatrice che risponde, prende nota e trasmette il messaggio via App, e-mail o sms. Se vuoi, può anche prendere appuntamenti, condividendo con te calendario e contatti del tuo telefono o PC. Anche attivare un Numero Verde contribuisce alla tua immagine professionale e, grazie alla deviazione delle chiamate, sei sempre reperibile dai clienti. Per averlo, vai su www.numeroverde.com  o www.numeroverde800.com.

FINANZA PERSONALE

Abbraccia l’home banking e apri un conto online (iwbank, fineco, ecc.), richiedi una carta di credito CartaSì, collegala a PayPal e tieniti di riserva una prepagata PostePay in caso di bisogno.

GESTIRE LE UTENZE VIA WEB

  • Paga luce (registrati allo sportello Web di Enel), gas ed acqua.
  • Paga il telefono (registrati allo sportello Web del tuo fornitore).
  • Evita di perdere tempo in coda, usa l’ufficio postale online: posta ibrida, telegrammi, raccomandate, pacchi, bollettini (generici, bollo auto anche su sito dell’Aci, ICI, canone RAI, multe dela Polizia Stradale, RAV, modelli F23 e F24). Se vuoi inviare un pacco senza andare alle Poste, usa un broker (es. spedire.com), avrai il ritiro a domicilio ad un prezzo addirittura più basso.
  • Ricordati dell’anticipo Novembre e della scadenza a Giugno per Irpef e Irap, più i periodici versamenti IVA trimestrali, con i siti dell’Agenzia delle Entrate Fiscononline ed Entratel. Le dichiarazioni che si possono inviare sono numerose: Modello Unico, Modello IRAP, IVA annuale, 730, 770. Al registro si possono trasmettere anche contratti di affitto, atti notarili o pagare i modelli F24.

VIAGGIARE PER LAVORO

Il lavoratore autonomo non può eccedere in viaggi o spostamenti, perchè la quota che a fine anno può scalare dal reddito come spesa di rappresentanza è irragionevolmente ferma al 2%.

  • Risparmia sui voli aerei con Skyscanner e viaggia low-cost.
  • Prenota su Trenitalia per lavorare durante un viaggio.
  • Offri o cerca passaggi con Blablacar.
  • Evita gli auto-velox con l’App navigatore social Waze (Android, iOS) o il sistema Coyote.
  • Prenota alloggi su Kayak o low cost su AirBnb.

RISORSE PER I PROFESSIONISTI

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.