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Assistenti: umani o digitali?

Ogni tanto una collega mi chiede se, prima o poi, noi dipendenti di www.segretariaincloud.it verremo tutti sostituiti da assistenti digitali come Alexa di Amazon (da 4 anni in Italia), Assistant di Google o Siri di Apple.

Sul breve periodo, dubito.

Prima di tutto perchè sono assistenti vocali usati dai consumatori per semplificare la propria vita, non è software usato da liberi professionisti come te per interporre un’interfaccia tra te e i tuoi clienti.

Ad esempio, con Alexa imposti sveglie, crei promemoria e liste della spesa, chiedi che tempo fa e consulti ricette. Task che vengono fatti dagli italiani già milioni di volte ogni anno. Personalmente, lo uso da smart-TV per risparmiarmi 4 click e avviare istantaneamente su YouTube episodi di Holly e Benji o Heidi per mio figlio di 3 anni, o per lanciare qualche clip musicale distendi-nervi. Chi fa l’impiegato e usa molta tastiera si risparmia volentieri caratteri e click, molto meno stressante 🙂

Ma le mirabolanti promesse dell’intelligenza artificiale?

Magari chi è solo si intestardirà ancora con domande – risposte a questi esseri digitali ma, per il resto, smart speaker, robot camerieri e compagnia sono una delusione.

Per cui… care colleghe, non temete, a Segretariaincloud non perderete il lavoro, perchè siete aiutanti digitali umane e quest’ultima parola è il vero valore aggiunto.

Il software di intelligenza artificiale migliorerà 1 interazione alla volta ma chi chiama un medico, avvocato, agente immobiliare, artigiano, amministratore di condominio ecc non vuole saperne di voci sintetiche (salvo magari fissare appuntamento) e vuole sentire che dall’altra parte c’è un essere umano in carne ed ossa, perchè questa è la sola garanzia che prima o poi qualcuno risolverà materialmente il suo problema, mentre – se sente un bot che trascrive e basta quanto dice e nessuno però lo chiama dopo una manciata di ore – inizierà già a pensare che era il vuoto cosmico e richiamerà per sollecitare o – peggio – passerà ai concorrenti.

Per come la vedo io, il modello di business Alexa è ancora da inventare, a parte il margine di vendita dei dispositivi. Gli assistenti vocali sono un fallimento e non sono nemmeno stati progettati per servire le necessità di noi utenti ma piuttosto quelle dei produttori, microfoni che raccolgono dati (attività, bisogni, desideri) da tradurre in forme di incentivo qusi subliminale a comprare qualcosa, la sempiterna pubblicità mirata. Nessuno però utilizza questi assistenti com’era stato immaginato dai produttori, mantenendo invece per privacy i comandi vocali al minimo necessario per ottenere giusto qualche livello elementare di automazione, così però non ci saranno sufficienti dati per i modelli di training e non potranno migliorare. Un cane che si morde la coda, cioè lo lo stallo.

Tornano al nostro umile lavoro di segretariato in remoto, un libero professionista come te ci paga per fare le tue veci o dare una mano alla tua segretaria, al 1° contatto un software interposto tra te e i clienti fa solo incazzare i più. Usiamo già bot per promemoria sms e per qualcuno di voi a ore c’è anche un servizio di trascrizione automatica delle chiamate ma, se dopo 24h nessuno li contatta, richiameranno infastiditi. Serve, invece, una segretaria umana svelta a dattilografare che sappia usare empatia e parole giuste per farli attendere poi il giusto, senza rivolgersi ai tuoi concorrenti.

Al limite, per alcune professioni (tecniche), funziona l’automatismo taglia-segretarie per cui alla chiamata ricevono whatsapp che dice che verranno presi in carico, così hai il tempo di rispondere in modo asincronino (da quel momento però rischierai di venire sempre bersagliato su whatsapp).

A quel che ne so, nel nostro campo, il solo automatismo valido è al 2° contatto, la famosa presa appuntamenti. Ma no chatbot per carità, a meno che non siano vocali e usino NLP (magari coinvolgendo ChatGPT3 e openAI nonostante il warning del ceo Sam Altman). Ma quì stiamo ancora sperimentando tutti…

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Autore: Johnny T. è un software engineer full-stack e seo specialist. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si dedica a leggere manuali di tecnici più in gamba per alzare il livello dell’asticella. Contattalo su LinkedIn.

Domanda: “Che servizi ci potete dare?”

Ogni tanto un potenziale cliente guarda il sito, ci telefona e chiede “ma c’è una segretaria vera a rispondere?”.

Ovviamente sì, assolutamente sì (non solo 1 segretaria in carne ed ossa ma 4 e sempre le stesse tutto l’anno per ogni cliente, non di meno perchè è impossibile reggere 10 ore al giorno senza ferie pause e malattia, non di più per evitare l’effetto spaesamento ai tuoi clenti ormai fidelizzati che non devono mai pensare “e questo chi è?”).

ll lavoro che facciamo ha la tecnologia al centro ma è impossibile senza l’uomo. Questi 2 elementi sono inseparabili se vogliamo creare qualcosa di buono.

Siamo una piccola azienda nel mondo dei servizi e Massimo Sgrelli spiega bene in questo articolo la differenza tra noi e un’azienda unicamente di prodotto (tipica curva di crescita non lineare di un business scalabile e vendibile ovunque e gestibile con un piccolo team).

Abbiamo parecchie segretarie/i a busta paga e ogni giorno, per dirimere casi anche intricati, devono confrontarsi spesso in condivisione audio/monitor.

Insomma, da noi, il fattore umano è il fulcro di tutto e il vero valore aggiunto.

Dattilografiamo bene, sintetizziamo in modo chiaro, resistiamo agli urti di chi ti vuole sollecitare ogni mezz’ora, fissiamo appuntamenti in agenda stando ben attente a non crearti buchi per farti restare di più con la tua famiglia, facciamo promemoria al telefono, emettiamo preventivi e fatture, interagiamo con medici avvocati ingegneri ecc per le ragioni più svariate e riferiamo ai loro clienti tecnicismi spinti, intervistiamo candidati per assunzioni anche tecniche, facciamo scout pre-acquisto di attività commerciali per indagarne la reddittività, implementiamo bot per regalarti automatismi (promemoria sms che partono da soli all’ora desiderata, note di chiamata che ti arrivano di sera con traduzione testuale del vocale lasciato in segreteria), insomma facciamo tante cose.

È proprio perchè il fattore umano è così preponderante che non possiamo definirci una start-up (come alcuni di voi pensano) ma piuttosto una lifestyle company sul web.

Un fondo di Venture Capital non investe se vede solo un 2-3x di ritorno dopo exit a 10 anni, sarebbero tempo e risorse sprecate per loro (che cercano solo 1 unicorno su magari 50 candidati che ripaghino tutte le scommesse sbagliate con moltiplicatori a 3 cifre). La nostra crescita è moltoooooooooooooo più lenta, magari ci immaginiamo anche di arrivare tra 10 anni a un fatturato di €5M ma non è assolutamente una traiettoria di crescita che si aspetta un VC, è appunto una crescita da lifestyle company, cioè da quasi cooperativa di segretarie che ci campano facendoti pagare il giusto e non un euro di più, praticamente poco più di come le pagheresti tu se fossi però tu ad assumerle (ma senza 13ma 14m e tfr). È per questo che in giro non troverai MAi prezzi migliori dei nostri (a meno che illegalmente non facciano nero o ricorrano troppo alle ritenute di acconto, ma al posto tuo non vorrei personale trattato così male perchè poi non sentirebbero nessun inventivo a darti un servizio professionale).

Proprio per darti un servizio di segretariato concierge al tuo fianco il più a lungo possibile, non siamo rosi dall’ambizione di crescere il più velocemente possibile (pensa a segretarie che arrivano o ruotano in fretta senza nemmeno il tempo di formarsi, aiuto!!!) ma preferiamo creare una rara gemma in stile piccolo negozio di fiducia sul web. Il bello di queste aziende è che possono essere lanciate senza l’apporto di capitali esterni, in totale autonomia e facendo quasi unicamente riferimento alle proprie forze — come abbiamo fatto noi, che ricordiamo bene lo 0€ di guadagni a luglio 2015, il 1° mese di inizio.

APP
ANALYTICS
CHIAMATE PERSE
STORICO
AREA MANAGER
LISTA D’ATTESA

E ADESSO?

Chiaramente, in questi 7 anni, la nostra piattaforma è stata migliorata di continuo e, ormai, è diventata essa stessa un prodotto e la puoi affittare per te stesso o le tue segretarie, non solo, la possono affittare anche segretarie esterne che lavorano in autonomia con propri clienti diversi dai nostri. Vogliamo diventare un aggregatore hub SaaS con algoritmi sempre più efficaci (non è Intelligenza Artificiale ma quasi).

Siete in buone mani.

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Autore: Johnny T. è un software engineer full-stack e seo specialist. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si dedica a leggere manuali di tecnici più in gamba per alzare il livello dell’asticella. Contattalo su LinkedIn.

Nuova funzionalità Whatsapp

Sabato scorso sono andato con mia moglie a Castelfranco Veneto per comprare un marsupio ergonomico per il nostro neonato di 3 mesi.

Virginia è una titolare attenta sia al prodotto che ai clienti, è una mamma e lavora part-time con 3 dipendenti, produce da sè alcuni articoli collaborando con designer e professionisti anche dall’altra parte del mondo e ha un sito web Wear Me Baby da cui vende in tutta Italia.

Sul sito hanno preferito WhatsApp Business ad altre soluzioni chat e, siccome ognuna di loro lavora solo tot ore al giorno, si sono accordate sul customer care per dare risposte a turno, condividendoselo.

Poichè lavorano anche da casa, per condividere 1 WhatsApp non hanno potuto fare altro che usare WhatsApp Web da PC, la 1° volta Viviana è andata sul browser di ciascuna delle colleghe ad autenticarle scannerizzando con il proprio cellulare il codice QR a schermo.

Che dire, una soluzione pratica e dritta allo scopo 🙂

Ma se le dipendenti avessero abitato in altre città?

Per esempio, quì a Segretariaincloud.it abbiamo clienti sparsi in tutta Italia e alcuni (specie gli ecommerce) ci chiedono proprio di rispondere ai loro continui WhatsApp.

Ovviamente non possono fare centinaia di km e venire da noi per autenticarci, per cui serve un’autenticazione di tipo diverso, per questo ricorriamo alle API WhatsApp.

Abbiamo quindi incorporato WhatsApp dentro la nostra piattaforma in cloud. Quando qualcuno ci scrive un messaggio, compare subito nella nostra area Manager e cliccandoci sopra si apre il nostro smartphone virtuale per rispondere.

Quello che vedi è la riproduzione di uno smartphone virtuale in uso dentro al nostro sistema in cloud, in modo che le nostre segretarie possano scrivere al cliente in tempo reale.

Ovviamente, il testo che riceviamo e inviamo non viene perso e, anche se il cliente ci scrivesse o richiamasse dopo mesi, il nostro storico individuerà istantaneamente il suo numero e aprirà la chat esattamente da dove eravamo rimasti.

Mettere al centro di tutto il cliente è il nostro mantra.

segretaria virtuale

Autore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App whatsapp sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

Dottori sempre più connessi e al lavoro sui social

Quì a Segretariaincloud.it ci accorgiamo ogni giorno che i dottori più giovani sono avezzi a vivere in rete e non solo in corsia 🙂

Certo non c’è ancora nulla che sostituisca il contatto diretto, imprescindibile, ma l’evoluzione in atto è un segno del mutamento delle professioni e i medici si adeguano ai tempi che corrono.

I camici bianchi per cui rispondiamo al telefono usano whatsapp per ricevere analisi ed esami dai pazienti e stanno su Facebook e Instagram per condividere info utili e rispondere ai loro dubbi.

«Il medico trentenne è un professionista in grado di combinare la pratica medica con lo sviluppo tecnologico e l’attività imprenditoriale», dice Carola Salvato di Havas Life, società che si occupa di comunicazione in ambito medico/sanitario.

L’agenzia, in collaborazione con Ipsos, ha realizzato un’indagine tra i giovani specialisti. La ricerca ha coinvolto 152 medici millennials (età media 31 anni), con lo scopo di identificare comportamenti che avranno un impatto sullo sviluppo della medicina del futuro (quella dei nati negli anni Ottanta e diventati maggiorenni nel 2000 è una generazione che capisce il digitale).

L’84% degli interpellati trascorre più di un’ora al giorno su internet. Navigano attraverso device mobili (smartphone, portatili, tablet e molto poco col PC fisso). Inevitabile la presenza sui social network: appena il 7% non ha un profilo social.

I millennial non hanno dubbi: la tecnologia cambierà la relazione dottore – paziente. Il tempo dedicato al dialogo resterà importante ma, soprattutto per i dottori non ancora specializzati, è forte la convinzione che dare ai pazienti la possibilità di avere accesso con continuità e ovunque si trovino a contenuti e servizi dedicati li renderà interlocutori più consapevoli.

Cruciale rimarrà la figura del medico di base, sempre più chiamato a limitare gli accessi alle strutture ospedaliere.

I medici più giovani ritengono insomma che il futuro del mondo della salute sarà sempre più incentrato su scienza (per le decisioni di trattamento) e tecnologia (come semplificatore della pratica clinica, comunicazioni al volo, monitoraggio dei dati clinici e agevolazione dell’aderenza del paziente alle terapie).

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Noi che in remoto gli fissiamo visite in calendario (senza buchi) e gli notifichiamo istantaneamente ogni richiesta dei pazienti via App Android e iOS, beh… lo vediamo ogni giorno 🙂

 

segretaria virtualeAutore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

Privacy, cosa cambia con il Gdpr

Da oggi è in vigore il general data protection regulation, il nuovo regolamento sulla protezione dati che si applicherà a tutte le informazioni elaborate in Europa o da aziende insediate nella Ue. Hanno intasato la posta anche a te? 🙂

Ecco le novità principali in breve:

  • ogni impresa designa un «responsabile protezione dati» (art. 37) a cui potete rompere in ogni momento;
  • per accedere ai tuoi dati personali, l’impresa chiede il consenso con un linguaggio semplice e chiaro (art. 7) e spiega bene perché e a quale fine li utilizzerà (art. 13);
  • l’impresa è tenuta a dirti per quanto tempo custodirà i tuoi dati;
  • diritto all’oblio (art. 15), cioè devi poterti cancellare;
  • diritto di rettifica (art. 16);
  • diritto alla portabilità dei dati (art. 20): puoi chiederci l’invio di un file con tutte le tue info per passare magari al concorrente;
  • se «bucano» il sito (data breach) l’impresa lo deve comunicare al garante della privacy (chiamando 06.696771 a Piazza di Monte Citorio 121 Roma o con mail a garante@gpdp.it) entro 72 ore «a meno che sia improbabile che la violazione dei dati personali presenti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche». Multe fino a €10m senza adeguata cura dei dati. In teoria, stop a scandali come Cambridge Analytica (Facebook ha indirettamente sponsorizzato la campagna elettorale di Trump), violazione del 2015 confessata nel 2018 😦
  • art. 80, possibilità di avviare class action per farti rimborsare.

Il team di Segretariaincloud.it rispetta già queste regole da tempo, come norma di buona autocondotta (ad esempio cancelliamo sempre tutti i dati dei tuoi chiamanti oltre i 3 mesi dal giorno corrente per evitare leak). Dopotutto ti facciamo da segretaria, a volte siamo finanche il tuo braccio destro, quindi la fiducia è tutto.

Piuttosto, siccome le nostre segretarie ricevono spesso chiamate di telemarketing dirette a te e ogni volta riagganciamo subito chiedendo di cancellarci dai registri e non richiamare più (non fa piacere nemmeno a noi essere bombardati inutilmente), mi domando: “non dovrebbero avere adesso il vostro consenso esplicito prima di chiamarti? Dopo tutto chi invia per esempio newsletter sta mandando mail a raffica per avere il consenso a continuare”. Consiglio per le autorità italiane: create 1 pagina web (manuale) e 1 api (automatico) perchè i cittadini e le imprese come le nostre possano trasmettervi anche solo con 1 pulsante ogni numero che fa telemarketing, 1 volta al mese interrogate il database e fate pagare penali progressive ai titolari dei numeri più ricorrenti. Sarebbe così facile se lo voleste…

Il primo a dover essere multato stamane? Il governo italiano (link da Il Fatto Quotidiano, guardare il video per credere) che è già stato derubato di milioni di dati utente nel nuovo sito nazionale implementato da Infocamere e dedicato alle imprese.

Cmq una buona legge in ogni caso, anche il New York Times stamane plaude all’Europa che “enacts the world’s toughest rules to protect people’s online data“.

 

segretaria virtualeAutore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

Gli strumenti di sincronizzazione di Segretaria In Cloud

Il working from home si sta diffondendo sempre di più nelle professioni in cui è possibile la gestione di un progetto da remoto.

Dove non c’è necessità, per gli addetti ai lavori, di essere presenti nello stesso momento e nello stesso posto, c’è spazio per il lavoro a distanza.

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Working from home significa non compresenza ma altissima sincronizzazione fra le varie teste del progetto. Tutti devono sapere tutto e tutto deve essere visibile a tutti. È necessario avere uno sguardo panoramico sull’intero progetto e, allo stesso tempo, guardarlo da vicino, seguendone ogni parte.

Segretaria In Cloud è il servizio di segretariato a distanza che permette a professionisti ed aziende di avere una segretaria a supporto della gestione del day by day, come se fosse presente in ufficio. Il team riceve le chiamate per inoltro e ne invia un report in tempo reale al cliente, via App mail e/o sms.

Grazie alla tecnologia odierna, che ci aiuta a ridurre le distanza, riuscendo anche ad azzerarle, gli strumenti che si hanno a disposizione per il working from home sono molteplici.

Vediamo alcuni di quelli integrati nella piattaforma di Segretaria In Cloud.

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Ogni evento inserito o modifica vengono visualizzati in tempo reale e non c’è limite al numero di utenti che possono accedere contemporaneamente al calendario.

Agli eventi creati può essere invitato chiunque e l’invito viene notificato comodamente via mail.

Per ogni appuntamento si possono inserire note e mappe.

Si può scegliere fra diversi tipi di visualizzazione degli eventi: giornaliera, settimanale, mensile.

Una volta che si inizia a usarlo, difficilmente se ne può fare a meno.

  • Condivisione rubrica: a contatto con i contatti

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Basta un click e tutta la rubrica del cliente è visibile a tutte le segretarie. Grazie all’app di Segretaria In Cloud, disponibile sia per iOS che per Android, ogni contatto viene condiviso in modo facile e immediato, ed è anche possibile evidenziare i contatti VIP, ossia coloro che devono ricevere dal team un “trattamento speciale” o per i quali non è previsto il solito protocollo di gestione (inoltro automatico al cliente).

  • Gmail: un account unico per tutti

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Altro strumento di sincronizzazione usato dal team di Segretaria In Cloud è Gmail. C’è un account unico per tutte le segretarie, le quali possono visualizzare tutte le comunicazioni che transitano via posta elettronica. Questo sempre in nome della totale visibilità a tutti.

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Oltre a Gmail e Google Calendar, lo staff ha la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti Google, fra cui Google Drive. Lì vengono salvati i documenti importanti, ai quali si può attingere in ogni momento e da qualunque dispositivo.

  • Chrome

Lato team, il browser utilizzato è sempre e solo Chrome all’ultima versione. Questa scelta non è dettata solo dalla volontà di uniformare la gestione di eventuali bug o conflitti tecnici, ma dal fatto che l’infrastruttura stessa in tempo reale con i clienti ed alcune funzionalità avanzate di comunicazione fra i componenti del team (WebRTC, indispensabile per parlarsi e vedersi tra segretarie a distanza come se si fosse allo stesso tavolo) sono possibili solo grazie a questo browser.

Questi strumenti migliorano notevolmente la qualità del lavoro e accorciano drasticamente le distanze, che è uno dei principi fondanti del servizio.

 

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Autore: Sara Guidi Colombi fa la copywriter. Ha lavorato nelle agenzie di pubblicità di Milano, ha però scoperto anche una propensione verso l’area commerciale e si impegna a dettagliare il servizio della segretaria virtuale ai molti professionisti (avvocati, medici, artigiani, ecc.) che preferiscono focalizzarsi sul lavoro, incaricando noi di prendere le chiamate in modo “scientifico“.

 

 

Biovegano

Gelato bio vegano

È 1 mese che non aggiorno più il blog, perchè stiamo migliorando senza sosta il software di Segretariaincloud.it:

  • post-it virtuali gialli a browser;
  • automatizzazioni nel riconoscimento del numero chiamante in rubrica e storico chiamate;
  • chiamate in stile skype ma all’interno della piattaforma di modo che le segretarie del nostro team siano efficaci e veloci nel comunicarsi subito novità riguardanti la tua operatività;
  • aggiornamenti per la sicurezza dell’App Android e iOS;

Lo ammetto: non riesco più a trovare il tempo di pubblicare sul blog con regolarità 😦

Ma oggi, visto che ricevo quasi ogni giorno una mail dalla sua newsletter, ti parlerò di Andrea Tonacchera di b2binternationalgroup.com

Andrea è un signore della vecchia guardia (spero non si offenda) che fa marketing e invia un sacco di mail.

Molte aziende preferiscono farlo solo il venerdi h. 16, quando chi lavora su Internet chiude inconsciamente la settimana e si trova un’ora per leggere e formarsi.

Lui, no. Ti martella dal lunedì!

Andrea non entra mai nel tecnico come farei io, ma usa un linguaggio molto semplice per spiegare:

  • perchè il gelato bio e vegano vende più di quello tradizionale, quando ci sono molte gelaterie vicino (specializzati e segmenta il tuo mercato in lead qualificati);
  • perchè Pippo Baudo a 80 anni è il prodotto ideale per Domenica In (target);
  • perchè la Raggi a Roma scarterebbe il CV di Bill Gates;
  • perché le riviste di settore o le brochure non generano più un lead;
  • perchè chi fa ripetizioni di greco a domicilio non deve avere paura di alzare i prezzi;
  • perchè il bravo fungaiolo (venditore) non deve CERCARE funghi (compito del marketing) ma deve COGLIERE i funghi;
  • perchè il titolo della mail che “si fa aprire” vince, anche se è brutto, e l’altro perde, anche se è bello (con buona pace delle lezioni di copywriting ed email marketing);
  • perchè un “teaser” deve precedere la Call-To-Action (non sprecare troppe energie a qualificare un lead);
  • perchè ogni business, per quanto ben progettato e avviato, è un secchio con dei buchi e tutto sta ad accettarlo e a tapparli;
  • perchè il marketing senza tecnologia non esiste più (prova a concatenare un PayPerClick, un software per creare landing page, e un autoresponder, tutto in un funnel).

Andrea, lo ammetto. Sei molto bravo a spiegare questi concetti e dovrei imparare da te come comunicare meglio alle persone, ma ho sempre questa sensazione italica del tutti ormai sanno già cosa fare ma tanto non lo fanno lo stesso.

Ecco, io preferisco fare le cose. Tu, invece, ti sei preso il lavoro ingrato di convincere la gente a farlo fare, da gente come me.

Strategie di prodotto, scelta del target, posizionamento, strategie e tecniche di lead generation, di conversione dei lead, di vendita, di fidelizzazione dei clienti, di monetizzazione. Temi fondamentali per il successo del business di chi legge.

 

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

growth hacking

Più di una segretaria…

Fra i nostri clienti non ci sono solo Dottori e Avvocati che contano già su una clientela fidelizzata, ma spesso ci sono anche fragili start-up.

E noi non ti lesiniamo mai consigli su come crescere, perchè è anche nostro interesse che il tuo business prosperi e ricevi molte chiamate 🙂

A volte, però, non ci ascolti abbastanza.

Il mese scorso si è iscritto gustodicaffe.it, un sito che vende cialde e capsule per tutte le marche a ottimi prezzi. Siccome Sara e Isabella si sono accorte che le chiamate erano sporadiche, mi sono offerto di fargli un’analisi gratuita del sito. L’imprenditore aveva curato poco il web e aveva giusto tentato un massiccio volantinaggio di città. Ora, per chi è del mestiere come me, è immediato vedere cosa non va: struttura dei link sballata per cui i motori non scansionano, keyword non calibrate nè diversificate a sufficienza, nessun backlink, ecc.

Il problema è che, quando avvii un progetto, devi avere in mente un piano sul lungo periodo. Basta un budget minimo e saperlo allocare, ma dimentica le iniziative una tantum e cerca la continuità nel tempo:

  1. punta ad un numero minimo di visite organiche ogni mese che ti faccia guadagnare subito (altrimenti il 2% di conversione di zero visite è zero), sapevi che puoi conoscere questo numero in anticipo?
  2. sai cos’è un growth hacker? è uno come me o quelli del mio team, scansioniamo enormi banche dati in cerca di contatti (email, cellulari e telefoni) e poi avviamo campagne di lunga durata con newsletter, whatsapp e fax periodici.

Non esitare a chiederci aiuto. Scommettiamo che alla fine si accorgeranno di te?

 

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

Le migliori 100 startup italiane dell’anno

Dopo ore, ce l’ho fatta. Estrapolato da fonte StartupItalia! Open Summit #SIOS15 e arricchito di link e dettagli. Alcune di loro non fanno molto in termini di growth hacking e questo è un peccato.

1. Cocontest (2011), srl, Filippo Schiano di Pepe + fratello Federico e Alessandro Rossi, programma di accelerazione 500 Startups. Servizio di crowdsourcing per chi deve arredare o ristrutturare casa o ufficio, mettendo in collegamento clienti e architetti attraverso contest pubblico.

2. Musement (2013), srl, Fabio Zecchini, Alessandro Petazzi, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini. Round con IAG, P101, 360 Capital Partners e Micheli Associati. App per info su attività/eventi in musei  e attrazioni.

3. Eboox (2011), srl, Marco Magnocavallo (exit 2010 Blogo per €6m), round €1m con P101 e Club Digitale. Piattaforma con diversi negozi virtuali (es. Tannico).

4. Prestiamoci (2008), spa, scuderia Digital Magics. Prestiti tra privati.

5. Wise Nero (2011), srl, Luca Ravagnan. Generazione di elettrodi per neuro-modulazione/monitoraggio per curare il dolore cronico e monitorare l’epilessia nella fase di pre-chirurgia.

6. Growish (2012), srl, Claudio Cubito. Piattaforma collegata a Mango Pay per la raccolta di denaro e invio di somme ad altri conti correnti (es. collette o organizzare acquisti di gruppo senza passare per Paypal).

7. VisLab (2010), srl, comprata da Ambarella Inc (Nasdaq) per €30m. È la concorrente di Google Car.

8. Pathflow (2013), srl, in prova in alcuni negozi. Servizio per conoscere più precisamente il comportamento dei loro clienti (telecamere di sorveglianza x tracciare movimenti, flussi di entrata e uscita, ecc.; incrocio con dati dei registri di cassa).

9. Jusp (2012), spa, Jacopo Vanetti e Giuseppe Saponaro. Lettore di carte da attaccare agli smartphone per permettere ad esercenti e professionisti di accettare pagamenti diversi dal contante senza il classico Pos (commissione 2.5% più economica?). Non si limita a gestire pagamenti ma anche servizi accessori (attivazione promozioni o realizzazione database). NEWS: già in liquidazione dal 2017.

10. Geneta Science (2014), Luigi Naldini e Pierluigi Paracchi (fondo Quantica Sgr), round €10m. Inserimento di un gene con capacità terapeutiche nelle cellule staminali che conduce l’organismo a creare una proteina con proprietà antitumorali, oltrechè per la sua tossicità.

11. Fatture in Cloud (2013), srls, Daniele Ratti, da 17k a 45k utenti in 1 anno, fatturato €200k il 1° anno, punta a €500k per il 2° (cessione 51% a Team System, il cui fatturato atteso 2015 è €260m, leader in Italia per gestionali di contabilità e 40% del mercato commercialisti).

12. Depop, Ltd, Simon Beckerman, H-farm. Social network per comprare e vendere direttamente dal telefono (scatti la foto di ciò che vuoi vendere e il gioco è fatto).

12. Brandon (2012), srl, Paola Marzario, fatturato previsto 2015 €4m. Seleziona brand italiani noti o ad alto potenziale per gestirne le campagne di vendita sui siti di e-commerce nel mondo.

13. Lovethesign (2012), spa, Laura Angius, Simone Panfilo e Vincenzo Cannata, round €4m con fondo United Ventures + investitori privati design e moda. Ecommerce di arredamento italiano.

14. Soundreef, Ltd, Daniele d’Atri, round €3.5m con LVenture e Vam Investment. Gestisce copyright e royalties per gli autori garantendo pagamenti più rapidi rispetto alla Siae.

15. Drexcode (2014), srl, Federica Storace e Valeria Cambrea, round €500k + €500k con Innogest SGR, LigurCapital, LVenture Group e Fashion 22. Piattaforma online di noleggio di abiti di lusso.

16. Watly, €50k a Premio G. Marzotto 2015. Depuratore d’acqua solare che purifica l’acqua da qualsiasi fonte di contaminazione senza l’uso di filtri o membrane, generando energia e permettendo connettività internet.

17. Solwa (2012), srl, Paolo Franceschetti, premio G. Marzotto 2014, comprata da Gruppo Santex. DryWa essicca i fanghi di scarto trasformandoli in fonte di energia rinnovabile. Anche moduli che rendono potabile l’acqua salata grazie all’energia solare.

18. HelloFood (2009 o 2012?), srl, Christian Sarcuni, ex Pizzabo, comprata da Rocket Internet per €5m –  €55m. Fa consegna di pizze (e non solo) a domicilio.

19. MoneyFarm (2011), spa, Giovanni Daprà, Paolo Galvani e Andrea Scarso. 15k utenti e round €4m + €16m con fondo Cabot Square Capital e United Ventures. Aiuta a pianificare e gestire investimenti.

20. DoveConviene (2012), srl, Alessandro Palmieri e Stefano Portu, 7m utenti e round €5.2m con Principia Sgr, 360 Capital Partners e Merifin Capital + €10m con Highland Capital Partners Europe. Permette di sfogliare 20 milioni di volantini e cataloghi georeferenziati su ogni device.

21. SpazioDati (2012), srl, Gabriele Antonelli, round €3m Web Summit Dublino + €280k da TrentoRise e Camera di Commercio di Pisa + €600k da finanziamenti it/eu + €1.3m Cerved Group. Dandelion.eu ha oltre 1k utenti , 20 dipendenti di 4 nazionalità.

22. CalBatt (2012), srl, Gregorio Cappuccino e Francesco Amoroso, spin-off Università della Calabria. Tecnologia per aumentare al 15% l’efficienza dei sistemi di accumulo da fonti rinnovabili e di ricarica dei veicoli elettrici, abbattendo i costi in bolletta per gli utenti e facilitando la rapida integrazione delle batterie in una rete elettrica intelligente e ricca di energia pulita.

23. Satispay (2014), spa, Alberto Dalmasso, round €5.5m + €3m. Consente con app di inviare soldi da uno smartphone all’altro. P.S. Su Repubblica, un articolo di settore.

25. Talent Garden (2011), Davide Dattoli, 28% comprato da Digital Magics. Uffici di coworking.

26. S-Peek (2009), srl, Mattia Ciprian e Valentino Pediroda di modeFinance (Area Science Park). App e agenzia di rating per valutare la salute di aziende.

28. Sardex (2009), srl, Carlo Mancosu e altri soci. Circuito di scambio di beni e servizi per più di 2600 imprese, senza utilizzare la moneta corrente ma una valuta alternativa (€31m di prodotti “venduti” nel 2015).

29. Scloby (2013), srl, Francesco Medda, 150 clienti e 12 dipendenti. Archivia il registratore di cassa, creando un ambiente cloud che consente all’esercente di gestire in mobilità tutte le operazioni legate alle cassa e di attivare una serie di funzioni aggiuntive come carte fedeltà, promozioni o acquisti online.

30. Sellf (2013), srl, Diego Pizzocaro, round €1m con H-Farm, Club Italia Investimenti 2, Banca Intesa (fondo Atlante Ventures) e P101 + €100k dal bando Fiware Impact. App che migliora le attività di business di piccoli imprenditori e dei freelance (l’utente si registra, inserisce i suoi obiettivi di vendite/fatturato e li monitora costantemente).

31. Solo (2014), srl, Edoardo Raimondi, Orlando Merone, Francesco Arnone e Roberto Ungaro, partecipata da Digital Magics. Sostituisce la macchinetta del Pos con il Pos virtuale: al momento del pagamento, l’esercente invia un link che porta alla sua pagina personale dalla quale il cliente può pagare con carta di credito o di debito. Lo scorso ottobre Solo ha firmato un accordo con il Gruppo Uvet per entrare in oltre 1.300 agenzie turistiche del network.

32. Codemotion, in 4 paesi ma in espansione, organizza conferenze e workshop in Europa di diffusione delle conoscenze tecniche legate alla programmazione, grazie ad una rete di 30k sviluppatori e tutor.

33. Oil ProjectMarco De Rossi, 1.1m di utenti, round €200k con Tim Ventures + €300k con Tim Ventures, Club Italia Investimenti 2 e Club Digitale. È una scuola online per l’e-learning e l’apprendimento di tutte le materie.

34. Buzz My Videos (2015), Ltd, Paola Marinone. Monetizzare il lavoro di tanti youtubers, offrendogli un programma di partnership che prevede un’offerta di servizi e programmi di formazione specifici rivolti sia a migliorare la qualità dei loro contenuti video sia ad aumentarne la visibilità.

35. Mosaicoon (2010), spa, Parodi Giusino, round €3m con Vertis Venture e Atlante Venture. È una piattaforma web che aiuta i brand a pubblicare autonomamente video da far diventare virali (idea, produzione, distribuzione).

36. Musicraiser (2012), srl, Giovanni Gulino e Tania Varuni, round €2.1m. Crowdfunding musicale (finanziato oltre 600 progetti, 70% obiettivi raggiunti).

37. Musixmatch (2011), spa, Max Ciociola, Gianluca Delli Carri, Francesco Delfino, Giuseppe Costantino e Valerio Pasolini, round 2014 + €5m 2015 con P101, United Ventures, Paolo Basilico (ceo Kairos Partner) e Roberto Condulmari. Il più grande DB al mondo di testi per canzoni, sincronizza la tua musica preferita con i testi delle canzoni. P.S. partnership Spotify, 30m utenti, 7m testi in 38 lingue.

38. Nextwin (2014), srl, programma di accelerazione di Luiss Enlabs, round €60m con LVenture. Piattaforma per unire gli sportivi con la passione per le scommesse: compili schedina, segui gli altri utenti, e hai a disposizione statistiche sempre aggiornate.

39. Sounday (2009), srl, Giuseppe Ravello, Gianluca Perrelli e Eugenio Caserini. Crescita dal 2013, round €2m con Principia SGR. 20 dipendenti, fatturato 2015 €4m con acquisito tecnologia Soundtracker. Piattaforma per chi gestisce un progetto musicale: artisti, etichette o manager. Raccoglie i contenuti digitali e permette all’utente di gestirli come preferisce, consegnando i contenuti sui vari canali di distribuzione, come iTunes, Amazon, Spotify.

40. Spreaker (2010), inc, Francesco Baschieri. Permette a chiunque di trasformarsi in dj radiofonico con web o smartphone. La piattaforma ospita e distribuisce i contenuti audio (podcast, show) che registri.

41. Viralize (2013), srl, Marco Paolieri, Maurizio Sambati e Ugo Vespier, Nana Bianca. Ottimizza la pubblicità tramite video su desktop, smartphone e tablet. Nuova tecnologia 2015 per l’autoplay dei video su mobile.

42. Cortilia (2011), srl, Marco Porcaro, fondi complessivi €2.5m. È il primo ecommerce di prodotti alimentari locali, cioè a filiera corta.

43. Foodscovery (2013), srl, Fabio di Gioia e Mario Sorbo. Come Cortilia, ma per food di alta qualità. La piattaforma seleziona i produttori e ne gestisce la promozione online.

44. MiSiedo (2011), srl, H-Farm, realizzata in collaborazione con 2night. È un servizio real time di prenotazione tavoli per i migliori ristoranti in Italia. I clienti prenotano via web o smartphone, mentre i ristoratori monitorano le prenotazioni con app iPad.

45. New Gluten World (2014), spinoff Università di Foggia. Tecnologia che produce pane, pasta e prodotti da forno a base di farina detossificata delle proteine del glutine.

46. Spotonway (2014), srl. Piattaforma web e app che consente con una card per tutte le attività di fidelizzare e acquisire nuovi clienti (strutturazione del programma fedeltà digitalizzato).

47. Supermercato24 (2015), srl, Enrico Pandian, seed €360k al360by360. In 58 città, si occupa di consegnare la spesa a domicilio (anche food delivery coi panini di Burger King).

48. wineOwine (2014), srl, Federico Laurentino De Cerchio ed Eros Durante, €360k da Luiss Enlabs e business angel italiani e stranieri. Piattaforma per la vendita online di vini introvabili che seleziona tra le piccole cantine.

49. Faceit (2012), ltd, Niccolo Maisto, Alessandro Avallone e Michele Attisani. Round $2m con United Ventures. Offre tornei di gaming online e competizioni mensili (1.5m utenti, 2m/m visitatori unici per tot 5m/m di game session, fatturato che viene da 30m sottoscrittori mensili che pagano una quota 5-12€).

50. GamePix (2013), srl, Justine Silipo, Valerio Pullano ed Edouard Wawra, investimenti da Microsoft e Nokia per la versione mobile.

51. IndieGala (2011), srl, Riccardo Rosapepe. Vende pacchetti di videogiochi per pc: un utente si registra e noleggia le licenze per giocare per un determinato periodo di tempo (3m di utenti registrati, 1m/m di utenti attivi, ranking tra i 5 maggiori siti web al mondo specializzati in vendita videogiochi a pacchetto).

52. Mangatar (2012), srl, Andrea Postiglione, Raffaele Gaito, Enrico Rossomando, Alfredo Postiglione e Michele Criscuolo. 2 round €1.1m, 1° €200k grazie a dPixel. Rilascio del 1° titolo “Mangatar Saga”, dove i giocatori possono creare i propri avatar scegliendo le caratteristiche del proprio genere manga preferito (8m di avatar generati in 1 anno).

53. Spinvector (2011), spa, Giovanni Caturano, €2m con fondo AVM. Videogiochi, ambienti immersivi e life-size games (Bang! e PartyParty).

54. Alyt (2013), inc, Luca Gaetano Capula, Alessandro Monticone, Mirko Bretto, Simone Janin e Riccardo Mazzurco. Sede in Silicon Valley, clienti Wind, MegaFon e Vodafone. $115k a Indiegogo 2014. È un sistema di gestione domotica basato su Android capace di interfacciarsi con quasi tutti i dispositivi wireless esistenti al mondo.

55. ArchondronicsDavide Venturelli e Roberto Navoni. Applica la robotica ai droni e sviluppa droni sentinella e sistemi di sicurezza.

56. Athonet (2012), srl, Gianluca Verin e Karim El Malk. Accordi con Nokia, Airbus, Enel. Sviluppo di sistemi avanzati per telecomunicazioni mobili.

57. D-Orbit (2011), inc, Luca Rossettini, round €1.83m 2015 con Club degli Investitori, Como Venture e TTVenture. Dispositivo che permette di rimuovere i satelliti dallo spazio alla fine del loro ciclo di vita e ricondurli a terra.

58. Greenrail (2013), srl, Giovanni De Lisi. Rifiutato €1m a Fabio Cannavale di Shark Tank in cambio del 20% di quote. Fa traverse ferroviarie eco-sostenibili, usate anche dalla metropolitana di Londra, realizzate in parte con plastica riciclata e gomma ottenuta da pneumatici fuori uso.

59. Olo 3D, inc, Pietro Gabriele e Filippo Moroni di Solido 3D (rapid prototyping e digital fabrication). È la prima stampante 3D per smartphone.

60. Orange Fiber (2014), srl, Adriana Santanocito e Enrica Arena. Sviluppa filati innovativi e vitaminici dagli agrumi (700k/a di tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce annualmente), obiettivo creare un tessuto sostenibile e cosmetico per i brand di moda.

61. Sharebot (2013), srl. Sviluppa e produce tecnologia per il mondo 3D. Es. di prodotti: Kiwi-3D (Kit e assemblata), XXL, Voyager e SnowWhite.

62. Wasp (2012), srl, Massimo Moretti. Sviluppo della stampa 3D con filosofia open-source. Prodotti: Power Wasp (stampante 3D che sa fresare), Delta Wasp e BigDelta (alta 12 metri, realizza case).

63. Filo (2014), srl, Giorgio Sadolfi, Lapo Ceccherelli, Roberta Alessandrini e Stefania De Roberto. Programma di accelerazione Luiss EnLabs, round €500k con LVenture Group e altri investitori privati. Dispositivo che aiuta a tenere sotto controllo gli oggetti personali più importanti.

64. Angiodroid (2013), srl. Round €900k con Zernike Meta Ventures e IAG + round €1.5m con le 2 stesse più Innogest. Progetta, produce e vende iniettori che utilizzano l’anidride carbonica come mezzo di contrasto in angiografia.

65. Empatica (2011), inc, Matteo Lai, round $2m da angel italiani e americani. Produce wearable medicali, come Embrace il braccialetto più piccolo in commercio per l’acquisizione di segnali fisiologici per la ricerca clinica, nella vita quotidiana (es. malati di epilessia).

66. Oncoxx Biotech (2011), srl, Saverio Alberti con partnership tra ricerca universitaria, strutture ospedaliere e imprenditori privati. Round €1m 2014 con FIRA. Programma di ingegnerizzazione di due anticorpi che stanno alla base di una nuova cura anti-cancro (oncologia).

67. Scent (2015), Cesare Malagù, Nicola Landini e 8 ricercatori. €300k al Premio Marzotto. Dispositivo che individua con uno screening preventivo un certo tipo di tumori.

68. TES Pharma (2010), prof. Roberto Pellicciari, Janet Robertson, Antonio Macchiarulo e Antimo Gioiello. Fatturato oltre €1m. Unisce tecnologie avanzate e ricerca in laboratorio con lo scopo di trovare nuove soluzioni farmaceutiche mirate alla cura di malattie del metabolismo e nell’oncologia.

69. CharityStars (2013), ltd, Francesco Nazari Fusetti, Manuela Ravalli e Domenico Gravagno. €360k da 360by360 + Fabriq (bando Comune di Milano) + round €1m con 7 business angel e Banca Intesa. Mette all’asta oggetti ed esperienze con celebrità e aziende a sostegno del settore non profit come Fondazione Telethon, Save the Children, Emergency.

70. Pedius (2013), srl, Lorenzo Di Ciaccio, €25k con Working Capital. App che libera chi ha problemi di udito dalla necessità di affidare i propri messaggi a degli intermediari, con una tecnologia di riconoscimento vocale che trasforma i suoni in testo e viceversa, già integrata nei call center Telecom.

71. Qurami (2012), Roberto Macina, round €100k con Lventure Group, incubato LUISS EnLabs, altri finanziamenti da fondi e business angel. App che rivoluziona le code negli uffici: basta prenotarsi per conoscere in tempo reale il numero esatto di persone che ci precedono e il tempo di attesa stimato. Ha stretto collaborazioni con importanti società italiane e internazionali produttrici di dispositivi elimina-code.

72. Tutored (2014), srl, Nicolò Bardi, Gabriele Giugliano e Martina Mattone. 2 Round 2015, €800k euro. Offre un servizio dedicato agli studenti universitari mettendo in contatto la domanda e l’offerta di ripetizioni private e fornendo una piattaforma online dove gli utenti possono svolgere le proprie lezioni direttamente sul sito.  Oltre 100k utenti, 400k visitatori al mese.

73. Horus (2014), srl, Saverio Murgia e Luca Nardelli, €30k crowdfunding  2015.  Dispositivo per migliorare la vita dei non vedenti che è in grado di riconoscere lo spazio intorno alla persona cieca e di dare indicazioni precise attraverso un auricolare a esso collegato.

74. MarioWay (2013), srl, Mario Vigentini, €25k dal FunkyGrant di Working Capital. Sta costruendo una carrozzina per persone paraplegiche. Uscita, 2016.

75. Xmetrics, (2014), srl, Andrea Rinaldo, ex nuotatore. €50k dal Premio Marzotto 2014 + €10k Fondazione CUOA. Dispositivo, testimonial Max Rosolino, in grado di misurare le prestazioni del nuotatore direttamente durante l’allenamento in piscina: da indossare sulla testa, ergonomico e leggero. Team: Davide Macagnano, Stefano Perego, Francesco Quartuccio ed Emanuele Vazzoler.

76. Bluewago, (2013), srl, gruppo di ricerca di Innovation Factory, venduta a Venetwork. Piattaforma web che offre una soluzione innovativa per la prenotazione e creazione di vacanze in barca e al mare.

77. Travel Appeal (2013), srl, Mirko Lalli, H-Farm. Aiuta le aziende e i territori a disegnare esperienze coinvolgenti, a facilitare la promozione, il racconto e la valorizzazione dell’offerta turistica, culturale ed enogastronomica.

78. ViaggiArt (2014) srl, Giuseppe Naccarato e Stefano Vena. Basata sugli Open Data (partnership ConfCommercio), promuove e pubblicizza il patrimonio culturale e le aziende della filiera turistica. L’app geolocalizza gli utenti e suggerisce luoghi ed eventi culturali più vicini.

79. Wanderio (2013), srl, Matteo Colò, Disheng Qiu e Luca Rossi. 2° round con Club Investimenti 2, già azionista.  E’ una piattaforma di prenotazioni online con cui puoi scegliere i mezzi di trasporto (dal taxi, ai treni al car pooling) e confrontare tariffe e orari. Vendite da luglio 2014 ad aprile 2015: oltre €400k tra fee sulla vendita di biglietteria aerea e il revenue sharing sulla vendita online di biglietteria ferroviaria.

80. Quokky (2013), srl, Filippo Veronese, programma di accelerazione Tim #Wcap. È una piattaforma cloud per la gestione e l’archiviazione online dei documenti cartacei. Scansioni i documenti con il cellulare e li archivi in modo ordinato ed efficiente; c’è uno scadenziario personalizzabile e a breve potrai eseguire pagamenti online.

81. Actions (2012), srl, Cristiano Troffei ed Enrico Cirone. L’app trasforma l’iPad in una sorta di controller evoluto per ogni software, un’estensione operativa del computer che permette di organizzare comandi e flussi di lavoro.

82. Applix (2010), srl. App di realtà aumentata. Nel 2011 è stata citata per 3 volte da Steve Jobs durante il keynote per la presentazione dell’iPad2, come esempio di ciò che le applicazioni possono rappresentare per il futuro dei device mobili.

83. BeMyEye (2011), srl, Gian Luca Petrelli. È un’app che permette alle grandi aziende di tenere monitorati i punti vendita grazie a volontari sparsi sul territorio.

84. Bewe (2011), srl, Giovanni Frera, Maurizio Ferraris, Dario Manuli Stefano Tonella. Si occupa di raccolta e analisi dati. Prodotto di punta è Roialty, in cui sono integrate tre componenti differenti: Intelligence (analisi dei dati della rete, monitoring, social metrics), dinamiche di Gamification (dinamiche di badge point, couponing) e campagne di Social loyalty.

85. Buzzoole (2013), srl, Fabrizio Perrone e Gennaro Varriale, round $1m. È la prima piattaforma italiana di Ieo (influence engine optimization) che ottimizza la presenza online degli utenti. Grazie all’algoritmo proprietario sviluppato, ti consente di identificare qualitativamente gli influencer del tuo mercato, e di generare passaparola su prodotti e servizi attraverso i trendsetter individuati, remunerandoli con offerte dedicate come sconti, test di prodotti, inviti esclusivi. Obiettivo, 1k clienti.

86. ClickMeter (2012), Davide De Guz. Sono subito volati in Silicon Valley e oggi hanno tra i clienti le poste americane e altre 70k aziende nel mondo. È un servizio online rivolto ad inserzionisti, agenzie digitali, editori e affiliati. Attraverso la gestione, il tracciamento ed il monitoraggio dei link di marketing, permette di ottimizzare i tassi di conversione.

87. Cloud4Wi, inc. Nel 2014 la startup era volata in Silicon Valley con un round di €4m da United Ventures. Si rivolge agli esercizi commerciali e utilizza una strategia all’avanguardia per permettere loro di monetizzare i servizi Wi-Fi offerti ai propri clienti, promuovendo offerte commerciali, mettendo a disposizione applicazioni e allestendo campagne marketing mirate.

88. ClouDesire (2013), srl, Paolo Lanari, Andrea Vecchi e Eddy Fioretti. Si occupa di servizi cloud per le Pmi.

89. Eggtronic (2012), srl, Igor Spinella, round €1.5m +  €1m bando Smart & Start. Produce elettronica di consumo orientata all’innovazione.

90. Ennova (2010), srl. 270 addetti (35 in Ricerca e Sviluppo). Segnalata da I3P.

91. Experenti (2014), inc e srl. Barbara Bonaventura, Michele Marzola (Business Angel) e Amir Baldissera. Si occupa di realtà aumentata.

92. FacilityLive, srl, Gianpiero Lotito. Brevetti in 42 paesi del mondo, è un motore di ricerca semantico che consente di effettuare ricerche basate sulla pertinenza e non sulla rilevanza.

93. Innaas (2013), srl, Simone Di Somma e Giuseppe Ancona, incubata in Tim #Wcap, round €100K con Tim Ventures. Si occupa di big data. Il suo algoritmo di Innaas analizza i dati e calcola uno score che supporta il management aziendale nelle decisioni.

94. Iubenda (2011), srl, Andrea Giannangelo, Carlo Rossi Chauvenet e Domenico Vele. Si occupa di dati personali, ha cavalcato l’onda lunga della Cookie Law con un boom di vendite del suo servizio privacy policy.

95. Matecat, spin-off di Translated, società leader nelle traduzioni online fondata da Marco Trombetti e Isabelle Andrieu. €2.65m nel 2014 dalla Commissione Europea per sviluppare un traduttore basato su software open source. È la piattaforme dove si carica un file in pdf e si ottiene direttamente online la traduzione.

96. Motork, fatturato di €6m. Impegnata nella certificazione della nuova figura dell’Automotive Digital Manager.

97. Nextome (2014), srl, Domenico Colucci. È un sistema di localizzazione e mappatura di persone in ambienti chiusi.

98. SpazioDati (2012), srl, round 2015 €3m al Web Summit di Dublino. Vicino a  Trento e Pisa, 2 dei centri di ricerca più avanzati al mondo nel campo del Semantic Web, dell’Intelligenza Artificiale e dell’Information Retrieval, il prodotto di punta dandelion.eu è un motore semantico per l’analisi automatica di testi, capace di analizzare testi (documenti, news, tweets, sms, ecc.) e trovare menzioni di concetti come luoghi, persone, eventi e aziende, che vengono collegati al grafo, il quale contiene a sua volta informazioni sulle entità (come le coordinate geografiche dei luoghi, la data di nascita di un artista, il fatturato di un’azienda).

99. Streamago,inc. App di streaming live made in Tiscali, ti fa interagire in diretta con i tuoi fan. L’ha usata anche Jovanotti. Come accaduto oltreoceano con Periscope e Merkaat.

100. Whoosnap (2015), srl. Enrico Scianaro. Dà ad ogni utente la possibilità di richiedere ad un altro membro della community una immagine, di un luogo o di un avvenimento particolare, in cambio di un compenso economico.


Ho finito. Sei gasato anche tu e vuoi fondare la tua startup?

Vacci con i piedi di piombo, stai molto attento e adesso leggi qui


Termino con qualche link di chi investe, incuba o mette alla prova:

Investitori (di cui sopra):

Italia) LVenture360 Capital PartnersPrincipia Sgr ex Quantica Sgr (fondo Principia II), United Ventures (Massimiliano Magrini), Italian Angels for Growth, P101, Micheli Associati, Vam InvestmentClub Digitale, Innogest SGR, LigurCapitaldPixel (Gianluca Dettori), Club degli InvestitoriComo Venture e TTVenture,  Zernike Meta VenturesTim VenturesVertis VentureFIRA (Finanziaria della Regione Abruzzo), Fabriq, un bando del Comune di Milano, Tim Working CapitalClub Italia Investimenti 2Atlante Ventures di Banca Intesa :(, TrentoRise :(, Camere di Commercio, Cerved Group, Fondazione CUOA, …

Europa) Cabot Square Capital, Merifin Capital, Highland Capital Partners EuropeFashion 22 (Paola Bonomo e Paolo Marzetti soci IAG), fondo AVM, Rocket Internet, Paolo Basilico (ceo Kairos Partner) e Roberto Condulmari, …

Incubatori:

Italia) H-FarmDigital Magics, Luiss EnLabs, I3P, Nana Bianca, Enel Lab, Innovation Factory, …

Estero) 500 Startups, YCombinator, …

Crowdfunding: SiamoSoci, Kickstarter, Indiegogo, …

Gare: Premio Marzotto, Bocconi Startup Day, Premio Edison StartMaker FaireFiware Impact, Web Summit, InnovAction LabDigital Tech SummitSVC2UK, …

Commenta per segnalarmi dimenticanze varie…

 

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.

lead-generation

Lead Generation

In questo video, l’amico Andrea Tonacchera spiega in uno stile un po’ vecchio il concetto nuovo che, al giorno d’oggi, se vuoi fare lead generation, cioè acquisire nuovi clienti, devi usare la SEO e la SEM per seminare in rete delle buone pagine web, che come alberi crescano (quasi) da soli fino ad avere grandi fronde, per attirare “naturalmente” sotto la loro ombra viandanti (leggi clienti) accecati dal sole (leggi offerte estemporanee) e interessatissimi all'”offerta permanente“.

Chi ha orecchi per intendere intenda…

P.S. In realtà, il suo metodo parla quasi di cicli automatizzati di direct email marketing. Secondo me sbaglia (o almeno, è una delle tante cose che devi fare in ogni caso, come sottocaso della SEM), comunque prendi l’incipit del suo video come oro colato e sostituisci tutto quello che segue con SEO e SEM.

 

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.