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Assistenti: umani o digitali?

Ogni tanto una collega mi chiede se, prima o poi, noi dipendenti di www.segretariaincloud.it verremo tutti sostituiti da assistenti digitali come Alexa di Amazon (da 4 anni in Italia), Assistant di Google o Siri di Apple.

Sul breve periodo, dubito.

Prima di tutto perchè sono assistenti vocali usati dai consumatori per semplificare la propria vita, non è software usato da liberi professionisti come te per interporre un’interfaccia tra te e i tuoi clienti.

Ad esempio, con Alexa imposti sveglie, crei promemoria e liste della spesa, chiedi che tempo fa e consulti ricette. Task che vengono fatti dagli italiani già milioni di volte ogni anno. Personalmente, lo uso da smart-TV per risparmiarmi 4 click e avviare istantaneamente su YouTube episodi di Holly e Benji o Heidi per mio figlio di 3 anni, o per lanciare qualche clip musicale distendi-nervi. Chi fa l’impiegato e usa molta tastiera si risparmia volentieri caratteri e click, molto meno stressante 🙂

Ma le mirabolanti promesse dell’intelligenza artificiale?

Magari chi è solo si intestardirà ancora con domande – risposte a questi esseri digitali ma, per il resto, smart speaker, robot camerieri e compagnia sono una delusione.

Per cui… care colleghe, non temete, a Segretariaincloud non perderete il lavoro, perchè siete aiutanti digitali umane e quest’ultima parola è il vero valore aggiunto.

Il software di intelligenza artificiale migliorerà 1 interazione alla volta ma chi chiama un medico, avvocato, agente immobiliare, artigiano, amministratore di condominio ecc non vuole saperne di voci sintetiche (salvo magari fissare appuntamento) e vuole sentire che dall’altra parte c’è un essere umano in carne ed ossa, perchè questa è la sola garanzia che prima o poi qualcuno risolverà materialmente il suo problema, mentre – se sente un bot che trascrive e basta quanto dice e nessuno però lo chiama dopo una manciata di ore – inizierà già a pensare che era il vuoto cosmico e richiamerà per sollecitare o – peggio – passerà ai concorrenti.

Per come la vedo io, il modello di business Alexa è ancora da inventare, a parte il margine di vendita dei dispositivi. Gli assistenti vocali sono un fallimento e non sono nemmeno stati progettati per servire le necessità di noi utenti ma piuttosto quelle dei produttori, microfoni che raccolgono dati (attività, bisogni, desideri) da tradurre in forme di incentivo qusi subliminale a comprare qualcosa, la sempiterna pubblicità mirata. Nessuno però utilizza questi assistenti com’era stato immaginato dai produttori, mantenendo invece per privacy i comandi vocali al minimo necessario per ottenere giusto qualche livello elementare di automazione, così però non ci saranno sufficienti dati per i modelli di training e non potranno migliorare. Un cane che si morde la coda, cioè lo lo stallo.

Tornano al nostro umile lavoro di segretariato in remoto, un libero professionista come te ci paga per fare le tue veci o dare una mano alla tua segretaria, al 1° contatto un software interposto tra te e i clienti fa solo incazzare i più. Usiamo già bot per promemoria sms e per qualcuno di voi a ore c’è anche un servizio di trascrizione automatica delle chiamate ma, se dopo 24h nessuno li contatta, richiameranno infastiditi. Serve, invece, una segretaria umana svelta a dattilografare che sappia usare empatia e parole giuste per farli attendere poi il giusto, senza rivolgersi ai tuoi concorrenti.

Al limite, per alcune professioni (tecniche), funziona l’automatismo taglia-segretarie per cui alla chiamata ricevono whatsapp che dice che verranno presi in carico, così hai il tempo di rispondere in modo asincronino (da quel momento però rischierai di venire sempre bersagliato su whatsapp).

A quel che ne so, nel nostro campo, il solo automatismo valido è al 2° contatto, la famosa presa appuntamenti. Ma no chatbot per carità, a meno che non siano vocali e usino NLP (magari coinvolgendo ChatGPT3 e openAI nonostante il warning del ceo Sam Altman). Ma quì stiamo ancora sperimentando tutti…

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Autore: Johnny T. è un software engineer full-stack e seo specialist. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si dedica a leggere manuali di tecnici più in gamba per alzare il livello dell’asticella. Contattalo su LinkedIn.

Domanda: “Che servizi ci potete dare?”

Ogni tanto un potenziale cliente guarda il sito, ci telefona e chiede “ma c’è una segretaria vera a rispondere?”.

Ovviamente sì, assolutamente sì (non solo 1 segretaria in carne ed ossa ma 4 e sempre le stesse tutto l’anno per ogni cliente, non di meno perchè è impossibile reggere 10 ore al giorno senza ferie pause e malattia, non di più per evitare l’effetto spaesamento ai tuoi clenti ormai fidelizzati che non devono mai pensare “e questo chi è?”).

ll lavoro che facciamo ha la tecnologia al centro ma è impossibile senza l’uomo. Questi 2 elementi sono inseparabili se vogliamo creare qualcosa di buono.

Siamo una piccola azienda nel mondo dei servizi e Massimo Sgrelli spiega bene in questo articolo la differenza tra noi e un’azienda unicamente di prodotto (tipica curva di crescita non lineare di un business scalabile e vendibile ovunque e gestibile con un piccolo team).

Abbiamo parecchie segretarie/i a busta paga e ogni giorno, per dirimere casi anche intricati, devono confrontarsi spesso in condivisione audio/monitor.

Insomma, da noi, il fattore umano è il fulcro di tutto e il vero valore aggiunto.

Dattilografiamo bene, sintetizziamo in modo chiaro, resistiamo agli urti di chi ti vuole sollecitare ogni mezz’ora, fissiamo appuntamenti in agenda stando ben attente a non crearti buchi per farti restare di più con la tua famiglia, facciamo promemoria al telefono, emettiamo preventivi e fatture, interagiamo con medici avvocati ingegneri ecc per le ragioni più svariate e riferiamo ai loro clienti tecnicismi spinti, intervistiamo candidati per assunzioni anche tecniche, facciamo scout pre-acquisto di attività commerciali per indagarne la reddittività, implementiamo bot per regalarti automatismi (promemoria sms che partono da soli all’ora desiderata, note di chiamata che ti arrivano di sera con traduzione testuale del vocale lasciato in segreteria), insomma facciamo tante cose.

È proprio perchè il fattore umano è così preponderante che non possiamo definirci una start-up (come alcuni di voi pensano) ma piuttosto una lifestyle company sul web.

Un fondo di Venture Capital non investe se vede solo un 2-3x di ritorno dopo exit a 10 anni, sarebbero tempo e risorse sprecate per loro (che cercano solo 1 unicorno su magari 50 candidati che ripaghino tutte le scommesse sbagliate con moltiplicatori a 3 cifre). La nostra crescita è moltoooooooooooooo più lenta, magari ci immaginiamo anche di arrivare tra 10 anni a un fatturato di €5M ma non è assolutamente una traiettoria di crescita che si aspetta un VC, è appunto una crescita da lifestyle company, cioè da quasi cooperativa di segretarie che ci campano facendoti pagare il giusto e non un euro di più, praticamente poco più di come le pagheresti tu se fossi però tu ad assumerle (ma senza 13ma 14m e tfr). È per questo che in giro non troverai MAi prezzi migliori dei nostri (a meno che illegalmente non facciano nero o ricorrano troppo alle ritenute di acconto, ma al posto tuo non vorrei personale trattato così male perchè poi non sentirebbero nessun inventivo a darti un servizio professionale).

Proprio per darti un servizio di segretariato concierge al tuo fianco il più a lungo possibile, non siamo rosi dall’ambizione di crescere il più velocemente possibile (pensa a segretarie che arrivano o ruotano in fretta senza nemmeno il tempo di formarsi, aiuto!!!) ma preferiamo creare una rara gemma in stile piccolo negozio di fiducia sul web. Il bello di queste aziende è che possono essere lanciate senza l’apporto di capitali esterni, in totale autonomia e facendo quasi unicamente riferimento alle proprie forze — come abbiamo fatto noi, che ricordiamo bene lo 0€ di guadagni a luglio 2015, il 1° mese di inizio.

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E ADESSO?

Chiaramente, in questi 7 anni, la nostra piattaforma è stata migliorata di continuo e, ormai, è diventata essa stessa un prodotto e la puoi affittare per te stesso o le tue segretarie, non solo, la possono affittare anche segretarie esterne che lavorano in autonomia con propri clienti diversi dai nostri. Vogliamo diventare un aggregatore hub SaaS con algoritmi sempre più efficaci (non è Intelligenza Artificiale ma quasi).

Siete in buone mani.

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Autore: Johnny T. è un software engineer full-stack e seo specialist. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si dedica a leggere manuali di tecnici più in gamba per alzare il livello dell’asticella. Contattalo su LinkedIn.

Lavora con noi

Chi lavora da remoto come noi deve essere super organizzato (non scherzo, meglio anche dell’esercito militare).

Risulta quindi essenziale com’è strutturata l’area di lavoro dove devono accedere più persone del team.

Come consiglia il bravissimo e talentuoso Marcello Ascani non serve reinventare la ruota ma esistono già strumenti (es. Notion) che come mattoncini lego sono già preconfezionati per aiutarti a costruire lo scheletro un’azienda:

  1. Il Project management (dove si visionano i progetti in corso, a che punto stanno e cosa si deve fare) – es. Trello, Asana, Monday.com, ecc.
  2. CRM & Marketing (lista clienti e come contattarli in fretta) – es. Salesforce, Mailchimp, ecc.
  3. Wiki e Procedure (cosa fare nelle varie casistiche, appunti di riunioni, mission)
  4. Strumento gestione file in cloud (contratti, video, ecc) – es. Google Drive, Dropbox, ecc.
  5. Strumento per le comunicazioni di lavoro (meglio Slack di WhatsApp, ecc.).

Nel nostro caso spefifico, non essendo più una start-up (ci sentiamo ancora tali per la carica d’innovazione tecnica continua ma sono passati ormai 6 anni), abbiamo affinato qualcosa di nostro (il famoso fatto in casa) perchè svolgere il lavoro di segretarie in remoto per i mestieri più disparati è radicalmente real time e quindi le schede devono saltare fuori con tutto il necessario davanti agli occhi e infatti usiamo solo 2 strumenti: la nostra piattaforma di Segretariaincloud.it (che praticamente include 1. 2. 3. 4.) e Skype (per la chat veloce al punto 5).

Stiamo crescendo e cerchiamo una nuova collega, non importa dove tu sia, conta solo quanto sei brava e se ti piace la nostra filosofia di vita.

Clicca quì per lavorare con noi e saperne di più.

segretaria virtuale

Autore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App whatsapp sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

Nuova funzionalità Whatsapp

Sabato scorso sono andato con mia moglie a Castelfranco Veneto per comprare un marsupio ergonomico per il nostro neonato di 3 mesi.

Virginia è una titolare attenta sia al prodotto che ai clienti, è una mamma e lavora part-time con 3 dipendenti, produce da sè alcuni articoli collaborando con designer e professionisti anche dall’altra parte del mondo e ha un sito web Wear Me Baby da cui vende in tutta Italia.

Sul sito hanno preferito WhatsApp Business ad altre soluzioni chat e, siccome ognuna di loro lavora solo tot ore al giorno, si sono accordate sul customer care per dare risposte a turno, condividendoselo.

Poichè lavorano anche da casa, per condividere 1 WhatsApp non hanno potuto fare altro che usare WhatsApp Web da PC, la 1° volta Viviana è andata sul browser di ciascuna delle colleghe ad autenticarle scannerizzando con il proprio cellulare il codice QR a schermo.

Che dire, una soluzione pratica e dritta allo scopo 🙂

Ma se le dipendenti avessero abitato in altre città?

Per esempio, quì a Segretariaincloud.it abbiamo clienti sparsi in tutta Italia e alcuni (specie gli ecommerce) ci chiedono proprio di rispondere ai loro continui WhatsApp.

Ovviamente non possono fare centinaia di km e venire da noi per autenticarci, per cui serve un’autenticazione di tipo diverso, per questo ricorriamo alle API WhatsApp.

Abbiamo quindi incorporato WhatsApp dentro la nostra piattaforma in cloud. Quando qualcuno ci scrive un messaggio, compare subito nella nostra area Manager e cliccandoci sopra si apre il nostro smartphone virtuale per rispondere.

Quello che vedi è la riproduzione di uno smartphone virtuale in uso dentro al nostro sistema in cloud, in modo che le nostre segretarie possano scrivere al cliente in tempo reale.

Ovviamente, il testo che riceviamo e inviamo non viene perso e, anche se il cliente ci scrivesse o richiamasse dopo mesi, il nostro storico individuerà istantaneamente il suo numero e aprirà la chat esattamente da dove eravamo rimasti.

Mettere al centro di tutto il cliente è il nostro mantra.

segretaria virtuale

Autore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App whatsapp sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

Cosa sono le robocall e perchè i robocaller vincono anche se non rispondi

Dopo 4 anni di attività, quì a Segretariaincloud.it notiamo che sta lentamente crescendo un nuovo fastidioso fenomeno.

Non è tanto il telemarketing a cui riagganciamo subito ma sono squilli che abortiscono subito dopo. Spesso Google li riconosce come pubblicità ma a volte purtroppo no, il chè ci induce allora a richiamarli (“mai chiamate perse” è il nostro motto) solo per scoprire che non c’è nemmeno linea.

Sono robocall.

Le robocall sono chiamate automatiche, pensa a quando la Asl ti invia un promemoria per una visita medica o a quando Telecom ti scassa la minchia per ritornare.

In teoria le robocall dovebbero cmq essere pensate per recitare una frase.

E invece no…

Se ignori infatti una robocall non impedisci ad alcuni truffatori di fare soldi dai servizi di caller-ID.

Il Caller ID sta purtroppo accrescendo uno dei molti problemi che era stato sviluppato per fermare: le chiamate spazzatura.

Robocaller illegali, o congegni che sommergono i telefoni fissi americani con chiamate di marketing, usano un sistema di identificazione vecchio di decenni per far soldi, anche quando nessuno risponde.

Di solito gli scammer guadagnano un sacco se pescano il credulone che rivela il numero di carta di credito o dà info sul conto corrente, ma i robocaller guadagnano anche grazie a database poco conosciuti che cercano di identificare chi sta chiamando.

Ogni volta che viene visualizzato il nome di un chiamante, le compagnie telefoniche pagano piccole commissioni (frazioni di pochi centesimi) a database che archiviano tutto in record. Alcune di queste commissioni vengono girate al chiamante.

Con milioni di chiamate automatiche al giorno, gli importi crescono.

“Saranno anche pochi centesimi per gli scammer ma è più del costo di fare le chiamata”, dice Aaron Woolfson, presidente di TelSwitch Inc., una società che rilascia licenze per software di fatturazione per telecomunicazioni.

I cellulari hanno rimpiazzato le linee fisse in molte case ma secondo la Federal Communications Commission nelle case degli Stati Uniti ne resistono ancora circa 121 milioni e quelle linee fisse sono sempre più sul lato ricevente di robocall mascherati da telemarketing.

È difficile quantificare il numero di robocall recevute dai telefoni fissi ma applicazioni mobili mirate a rilevare e bloccare i robocaller danno  un’idea di scala. Ad esempio nel 1° trimestre del 2018 Hiya, una delle centinaia di app con funzioni di blocco delle chiamate, ha contato circa 5 miliardi di robocall fatte a cellulari USA, +10% rispetto al periodo precedente.

Molti robocaller sono diventati più sofisticati con lo “spoofing” o inventando il caller ID che un destinatario vede sul cellulare/fisso. Nel 1° caso i robocaller usano un prefisso locale per incoraggiare le vittime a rispondere. Nei primi 5 mesi dell’anno gli americani hanno sporto centinaia di denunce alla FCC,+100% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

La catena di transazioni in molti altri schemi di robocalling illegale funziona così: i truffatori acquistano un blocco di numerazioni inutilizzate e inviano ai database di caller-ID nomi e indirizzi fittizi per questi numeri.

Spesso assumono call center per fare milioni di robocall che attivano interrogazioni ai database di caller-ID. Alcuni database sono gestiti dagli stessi operatori come AT & T Inc. mentre altri sono gestiti da altre società come Neustar Inc.

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Il vettore del destinatario paga una piccola commissione per tale richiesta di informazioni quando consegna un nome, in genere tra 0.0025$ e 0.005$. Alcuni database quindi restituiscono una parte di tale micropagamento alla società che controlla il numero di telefono chiamante, la società che completa la chiamata o il loro cliente.

Un portavoce di AT&T dice che l’azienda offre ai suoi clienti strumenti per fermare le robocall e che “nel tempo abbiamo migliorato le nostre difese, modificando i requisiti per i pagamenti ai nostri clienti di database caller-ID, il chè ci ha permesso di controllare meglio il nostro database e rimuovere gli incentivi per attività vietate. ”

Neustar terminerà il suo programma di condivisione utili dalle interrogazioni al suo database con alcuni fornitori di servizi di chiamata.

James Garvert, vicepresidente della gestione dei prodotti per il caller-ID a Neustar, ha dichiarato che la società non ha ricevuto alcuna compensazione dal suo database caller-ID utilizzato per campagne illegali di robocalling.

Voice Broadcasting Software, una società di Los Angeles che offre call center a noleggio, pubblicizza su sito la possibilità di effettuare fino a sei milioni di chiamate al minuto. Attraverso il suo programma di condivisione utili, i clienti possono fare 2500$-5000$ al mese per cinque milioni di query fatte ai database caller ID, recita sempre il sito. Ogni tentativo di parlare con qualcuno della società è stato inutile.

I regolatori monitorano tali accordi di condivisione utili. In una causa della Federal Trade Commission del 2015 contro aziende accusate di aver fatto miliardi di robocall per publicizzare crociere, la FTC ha affermato che la campagna era stata finanziata con 135000$ in commissioni da richieste a database caller-ID per quattro mesi.

Ad oggi, gli sforzi delle autorità di regolamentazione per reprimere i truffatori e i call center complici nelle loro campagne sono serviti a poco.

Un grosso ostacolo, dicono gli avvocati di telecomunicazioni, è che non tutte le robocall sono illegali. Alcune vengono fatte per scopi legittimi come i promemoria per visite mediche o le campagne politiche. I call center o i venditori di numeri assunti per scopi legittimi possono però essere anche utilizzati dai truffatori.

“L’intera rete è stata strutturata per inviare chiamate, non per bloccarle”, dice Jim McEachern, principale tecnologo di Alliance for Telecommunications Industry Solutions che sta lavorando su un metodo di verifica delle chiamate. “È progettato per non giudicare se si tratti di una buona chiamata o di una cattiva chiamata.”

Concludendo.

Anche in Italia stiamo forse iniziando ad osservare qualcosa di simile. Nei prossimi mesi integreremo nella nostra piattaforma tool automatici per respingere queste tecniche. Interrogheremo anche gli operatori Telecom/Vodafone/Tre/Fastweb/ecc. per capire se esiste una struttura di incentivi simile a quella americana e pubblicheremo quì le risposte.

Ad ogni modo, buon ferragosto 🙂

Noi continuiamo a lavorare.

 

segretaria virtualeAutore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

 

Dottori sempre più connessi e al lavoro sui social

Quì a Segretariaincloud.it ci accorgiamo ogni giorno che i dottori più giovani sono avezzi a vivere in rete e non solo in corsia 🙂

Certo non c’è ancora nulla che sostituisca il contatto diretto, imprescindibile, ma l’evoluzione in atto è un segno del mutamento delle professioni e i medici si adeguano ai tempi che corrono.

I camici bianchi per cui rispondiamo al telefono usano whatsapp per ricevere analisi ed esami dai pazienti e stanno su Facebook e Instagram per condividere info utili e rispondere ai loro dubbi.

«Il medico trentenne è un professionista in grado di combinare la pratica medica con lo sviluppo tecnologico e l’attività imprenditoriale», dice Carola Salvato di Havas Life, società che si occupa di comunicazione in ambito medico/sanitario.

L’agenzia, in collaborazione con Ipsos, ha realizzato un’indagine tra i giovani specialisti. La ricerca ha coinvolto 152 medici millennials (età media 31 anni), con lo scopo di identificare comportamenti che avranno un impatto sullo sviluppo della medicina del futuro (quella dei nati negli anni Ottanta e diventati maggiorenni nel 2000 è una generazione che capisce il digitale).

L’84% degli interpellati trascorre più di un’ora al giorno su internet. Navigano attraverso device mobili (smartphone, portatili, tablet e molto poco col PC fisso). Inevitabile la presenza sui social network: appena il 7% non ha un profilo social.

I millennial non hanno dubbi: la tecnologia cambierà la relazione dottore – paziente. Il tempo dedicato al dialogo resterà importante ma, soprattutto per i dottori non ancora specializzati, è forte la convinzione che dare ai pazienti la possibilità di avere accesso con continuità e ovunque si trovino a contenuti e servizi dedicati li renderà interlocutori più consapevoli.

Cruciale rimarrà la figura del medico di base, sempre più chiamato a limitare gli accessi alle strutture ospedaliere.

I medici più giovani ritengono insomma che il futuro del mondo della salute sarà sempre più incentrato su scienza (per le decisioni di trattamento) e tecnologia (come semplificatore della pratica clinica, comunicazioni al volo, monitoraggio dei dati clinici e agevolazione dell’aderenza del paziente alle terapie).

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Noi che in remoto gli fissiamo visite in calendario (senza buchi) e gli notifichiamo istantaneamente ogni richiesta dei pazienti via App Android e iOS, beh… lo vediamo ogni giorno 🙂

 

segretaria virtualeAutore: Il team di Segretariaincloud offre servizi di assistenza per privati, imprenditori, liberi professionisti e startupper. Dalla segretaria telefonica virtuale (90% più conveniente di quella tradizionale perchè abbatti i costi fissi!) che risponde a distanza a tutte le tue chiamate dalle h. 9 alle 19 notificandoti via App sms o email, allo sviluppo del business online con tutte le tecniche del Web Marketing moderno (SEO, search marketing, campagne banner, pay per click, social media marketing, spider web e direct email marketing).

Privacy, cosa cambia con il Gdpr

Da oggi è in vigore il general data protection regulation, il nuovo regolamento sulla protezione dati che si applicherà a tutte le informazioni elaborate in Europa o da aziende insediate nella Ue. Hanno intasato la posta anche a te? 🙂

Ecco le novità principali in breve:

  • ogni impresa designa un «responsabile protezione dati» (art. 37) a cui potete rompere in ogni momento;
  • per accedere ai tuoi dati personali, l’impresa chiede il consenso con un linguaggio semplice e chiaro (art. 7) e spiega bene perché e a quale fine li utilizzerà (art. 13);
  • l’impresa è tenuta a dirti per quanto tempo custodirà i tuoi dati;
  • diritto all’oblio (art. 15), cioè devi poterti cancellare;
  • diritto di rettifica (art. 16);
  • diritto alla portabilità dei dati (art. 20): puoi chiederci l’invio di un file con tutte le tue info per passare magari al concorrente;
  • se «bucano» il sito (data breach) l’impresa lo deve comunicare al garante della privacy (chiamando 06.696771 a Piazza di Monte Citorio 121 Roma o con mail a garante@gpdp.it) entro 72 ore «a meno che sia improbabile che la violazione dei dati personali presenti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche». Multe fino a €10m senza adeguata cura dei dati. In teoria, stop a scandali come Cambridge Analytica (Facebook ha indirettamente sponsorizzato la campagna elettorale di Trump), violazione del 2015 confessata nel 2018 😦
  • art. 80, possibilità di avviare class action per farti rimborsare.

Il team di Segretariaincloud.it rispetta già queste regole da tempo, come norma di buona autocondotta (ad esempio cancelliamo sempre tutti i dati dei tuoi chiamanti oltre i 3 mesi dal giorno corrente per evitare leak). Dopotutto ti facciamo da segretaria, a volte siamo finanche il tuo braccio destro, quindi la fiducia è tutto.

Piuttosto, siccome le nostre segretarie ricevono spesso chiamate di telemarketing dirette a te e ogni volta riagganciamo subito chiedendo di cancellarci dai registri e non richiamare più (non fa piacere nemmeno a noi essere bombardati inutilmente), mi domando: “non dovrebbero avere adesso il vostro consenso esplicito prima di chiamarti? Dopo tutto chi invia per esempio newsletter sta mandando mail a raffica per avere il consenso a continuare”. Consiglio per le autorità italiane: create 1 pagina web (manuale) e 1 api (automatico) perchè i cittadini e le imprese come le nostre possano trasmettervi anche solo con 1 pulsante ogni numero che fa telemarketing, 1 volta al mese interrogate il database e fate pagare penali progressive ai titolari dei numeri più ricorrenti. Sarebbe così facile se lo voleste…

Il primo a dover essere multato stamane? Il governo italiano (link da Il Fatto Quotidiano, guardare il video per credere) che è già stato derubato di milioni di dati utente nel nuovo sito nazionale implementato da Infocamere e dedicato alle imprese.

Cmq una buona legge in ogni caso, anche il New York Times stamane plaude all’Europa che “enacts the world’s toughest rules to protect people’s online data“.

 

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WhatsApp Business

La pausa natalizia è finita e siete ormai tornati al lavoro, mentre quì le nostre segretarie hanno continuato a rispondere normalmente alle vostre chiamate.

Chi non usa WhatsApp, l’app di messaggistica più usata (in ben 109 Paesi su 187 analizzati da SimilarWeb)?

Da adesso, se sei una piccola e media impresa, l’azienda controllata da Facebook ti permette di crearti un profilo su WhatsApp Business e rispondere ai tuoi clienti separando i messaggi personali da quelli di lavoro.

Icona simile a WhatsApp classico, ti registri indicando indirizzo fisico, mail e sito web. Puoi creare risposte rapide per le domande frequenti, messaggi di benvenuto per presentare la tua attività e di assenza per quando non ci sei. Proprio come già avviene per la versione di Messenger delle pagine Facebook.

WhatsApp Business offre anche statistiche sui messaggi, come il numero di quelli letti, per elaborare nuove strategie di comunicazione.

Quando un’attività conferma il proprio numero di telefono, riceve un badge di riconoscimento che ne attesta l’ufficialità, così da essere meglio riconoscibile dai clienti.

È una novita del nuovo anno ma, spesso, le novità dei big della tecnologia finiscono per fallire.

Se non hai un Dual Sim, ad esempio, perchè dovresti usarla? 😦

Come al solito, secondo WhatsApp, che cita uno studio condotto da Morning Consult, le piccole imprese la considerano già una mirabilia per customer service e lead. Ma, come al solito, le installazioni su Google Play sono ancora poche e di sicuro fioccano tante critiche: chi la considera un doppione di WhatsApp normale perchè su cellulare escono cmq anche tutti i contatti privati, no multiutente perchè l’uso è limitato a 1 telefono alla volta (inutile per un’attività in cui devono rispondere più persone), dal PC non si può usare in via autonoma, poche funzioni e nome non modificabile, unica differenza dalla versione normale solo il messaggio di benvenuto e assenza, ecc..

Insomma, dal punto di vista tecnico, se hai un’attività, meglio se apri canale e bot su Telegram. Peccato che i tuoi clienti non siano però tech savvy e difficilmente lo usino…

Per cui nulla di fatto, continua come sempre, business as usual

 

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Gli strumenti di sincronizzazione di Segretaria In Cloud

Il working from home si sta diffondendo sempre di più nelle professioni in cui è possibile la gestione di un progetto da remoto.

Dove non c’è necessità, per gli addetti ai lavori, di essere presenti nello stesso momento e nello stesso posto, c’è spazio per il lavoro a distanza.

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Working from home significa non compresenza ma altissima sincronizzazione fra le varie teste del progetto. Tutti devono sapere tutto e tutto deve essere visibile a tutti. È necessario avere uno sguardo panoramico sull’intero progetto e, allo stesso tempo, guardarlo da vicino, seguendone ogni parte.

Segretaria In Cloud è il servizio di segretariato a distanza che permette a professionisti ed aziende di avere una segretaria a supporto della gestione del day by day, come se fosse presente in ufficio. Il team riceve le chiamate per inoltro e ne invia un report in tempo reale al cliente, via App mail e/o sms.

Grazie alla tecnologia odierna, che ci aiuta a ridurre le distanza, riuscendo anche ad azzerarle, gli strumenti che si hanno a disposizione per il working from home sono molteplici.

Vediamo alcuni di quelli integrati nella piattaforma di Segretaria In Cloud.

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Ogni evento inserito o modifica vengono visualizzati in tempo reale e non c’è limite al numero di utenti che possono accedere contemporaneamente al calendario.

Agli eventi creati può essere invitato chiunque e l’invito viene notificato comodamente via mail.

Per ogni appuntamento si possono inserire note e mappe.

Si può scegliere fra diversi tipi di visualizzazione degli eventi: giornaliera, settimanale, mensile.

Una volta che si inizia a usarlo, difficilmente se ne può fare a meno.

  • Condivisione rubrica: a contatto con i contatti

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Basta un click e tutta la rubrica del cliente è visibile a tutte le segretarie. Grazie all’app di Segretaria In Cloud, disponibile sia per iOS che per Android, ogni contatto viene condiviso in modo facile e immediato, ed è anche possibile evidenziare i contatti VIP, ossia coloro che devono ricevere dal team un “trattamento speciale” o per i quali non è previsto il solito protocollo di gestione (inoltro automatico al cliente).

  • Gmail: un account unico per tutti

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Altro strumento di sincronizzazione usato dal team di Segretaria In Cloud è Gmail. C’è un account unico per tutte le segretarie, le quali possono visualizzare tutte le comunicazioni che transitano via posta elettronica. Questo sempre in nome della totale visibilità a tutti.

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Oltre a Gmail e Google Calendar, lo staff ha la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti Google, fra cui Google Drive. Lì vengono salvati i documenti importanti, ai quali si può attingere in ogni momento e da qualunque dispositivo.

  • Chrome

Lato team, il browser utilizzato è sempre e solo Chrome all’ultima versione. Questa scelta non è dettata solo dalla volontà di uniformare la gestione di eventuali bug o conflitti tecnici, ma dal fatto che l’infrastruttura stessa in tempo reale con i clienti ed alcune funzionalità avanzate di comunicazione fra i componenti del team (WebRTC, indispensabile per parlarsi e vedersi tra segretarie a distanza come se si fosse allo stesso tavolo) sono possibili solo grazie a questo browser.

Questi strumenti migliorano notevolmente la qualità del lavoro e accorciano drasticamente le distanze, che è uno dei principi fondanti del servizio.

 

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Autore: Sara Guidi Colombi fa la copywriter. Ha lavorato nelle agenzie di pubblicità di Milano, ha però scoperto anche una propensione verso l’area commerciale e si impegna a dettagliare il servizio della segretaria virtuale ai molti professionisti (avvocati, medici, artigiani, ecc.) che preferiscono focalizzarsi sul lavoro, incaricando noi di prendere le chiamate in modo “scientifico“.

 

 

Biovegano

Gelato bio vegano

È 1 mese che non aggiorno più il blog, perchè stiamo migliorando senza sosta il software di Segretariaincloud.it:

  • post-it virtuali gialli a browser;
  • automatizzazioni nel riconoscimento del numero chiamante in rubrica e storico chiamate;
  • chiamate in stile skype ma all’interno della piattaforma di modo che le segretarie del nostro team siano efficaci e veloci nel comunicarsi subito novità riguardanti la tua operatività;
  • aggiornamenti per la sicurezza dell’App Android e iOS;

Lo ammetto: non riesco più a trovare il tempo di pubblicare sul blog con regolarità 😦

Ma oggi, visto che ricevo quasi ogni giorno una mail dalla sua newsletter, ti parlerò di Andrea Tonacchera di b2binternationalgroup.com

Andrea è un signore della vecchia guardia (spero non si offenda) che fa marketing e invia un sacco di mail.

Molte aziende preferiscono farlo solo il venerdi h. 16, quando chi lavora su Internet chiude inconsciamente la settimana e si trova un’ora per leggere e formarsi.

Lui, no. Ti martella dal lunedì!

Andrea non entra mai nel tecnico come farei io, ma usa un linguaggio molto semplice per spiegare:

  • perchè il gelato bio e vegano vende più di quello tradizionale, quando ci sono molte gelaterie vicino (specializzati e segmenta il tuo mercato in lead qualificati);
  • perchè Pippo Baudo a 80 anni è il prodotto ideale per Domenica In (target);
  • perchè la Raggi a Roma scarterebbe il CV di Bill Gates;
  • perché le riviste di settore o le brochure non generano più un lead;
  • perchè chi fa ripetizioni di greco a domicilio non deve avere paura di alzare i prezzi;
  • perchè il bravo fungaiolo (venditore) non deve CERCARE funghi (compito del marketing) ma deve COGLIERE i funghi;
  • perchè il titolo della mail che “si fa aprire” vince, anche se è brutto, e l’altro perde, anche se è bello (con buona pace delle lezioni di copywriting ed email marketing);
  • perchè un “teaser” deve precedere la Call-To-Action (non sprecare troppe energie a qualificare un lead);
  • perchè ogni business, per quanto ben progettato e avviato, è un secchio con dei buchi e tutto sta ad accettarlo e a tapparli;
  • perchè il marketing senza tecnologia non esiste più (prova a concatenare un PayPerClick, un software per creare landing page, e un autoresponder, tutto in un funnel).

Andrea, lo ammetto. Sei molto bravo a spiegare questi concetti e dovrei imparare da te come comunicare meglio alle persone, ma ho sempre questa sensazione italica del tutti ormai sanno già cosa fare ma tanto non lo fanno lo stesso.

Ecco, io preferisco fare le cose. Tu, invece, ti sei preso il lavoro ingrato di convincere la gente a farlo fare, da gente come me.

Strategie di prodotto, scelta del target, posizionamento, strategie e tecniche di lead generation, di conversione dei lead, di vendita, di fidelizzazione dei clienti, di monetizzazione. Temi fondamentali per il successo del business di chi legge.

 

authorAutore: Johnny T. è sviluppatore full-stack, seo, copywriter e specialista in marketing web. In aggiunta a creare interfacce user-friendly come spediamo.it e smartfix.it ed a lanciare progetti come la segretaria virtuale, Johnny si diverte a leggere libri eccezionali e a pensare di avere ancora del tempo libero. Contattalo su LinkedIn.