Archivio mensile:Maggio 2018

Privacy, cosa cambia con il Gdpr

Da oggi è in vigore il general data protection regulation, il nuovo regolamento sulla protezione dati che si applicherà a tutte le informazioni elaborate in Europa o da aziende insediate nella Ue. Hanno intasato la posta anche a te? 🙂

Ecco le novità principali in breve:

  • ogni impresa designa un «responsabile protezione dati» (art. 37) a cui potete rompere in ogni momento;
  • per accedere ai tuoi dati personali, l’impresa chiede il consenso con un linguaggio semplice e chiaro (art. 7) e spiega bene perché e a quale fine li utilizzerà (art. 13);
  • l’impresa è tenuta a dirti per quanto tempo custodirà i tuoi dati;
  • diritto all’oblio (art. 15), cioè devi poterti cancellare;
  • diritto di rettifica (art. 16);
  • diritto alla portabilità dei dati (art. 20): puoi chiederci l’invio di un file con tutte le tue info per passare magari al concorrente;
  • se «bucano» il sito (data breach) l’impresa lo deve comunicare al garante della privacy (chiamando 06.696771 a Piazza di Monte Citorio 121 Roma o con mail a garante@gpdp.it) entro 72 ore «a meno che sia improbabile che la violazione dei dati personali presenti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche». Multe fino a €10m senza adeguata cura dei dati. In teoria, stop a scandali come Cambridge Analytica (Facebook ha indirettamente sponsorizzato la campagna elettorale di Trump), violazione del 2015 confessata nel 2018 😦
  • art. 80, possibilità di avviare class action per farti rimborsare.

Il team di Segretariaincloud.it rispetta già queste regole da tempo, come norma di buona autocondotta (ad esempio cancelliamo sempre tutti i dati dei tuoi chiamanti oltre i 3 mesi dal giorno corrente per evitare leak). Dopotutto ti facciamo da segretaria, a volte siamo finanche il tuo braccio destro, quindi la fiducia è tutto.

Piuttosto, siccome le nostre segretarie ricevono spesso chiamate di telemarketing dirette a te e ogni volta riagganciamo subito chiedendo di cancellarci dai registri e non richiamare più (non fa piacere nemmeno a noi essere bombardati inutilmente), mi domando: “non dovrebbero avere adesso il vostro consenso esplicito prima di chiamarti? Dopo tutto chi invia per esempio newsletter sta mandando mail a raffica per avere il consenso a continuare”. Consiglio per le autorità italiane: create 1 pagina web (manuale) e 1 api (automatico) perchè i cittadini e le imprese come le nostre possano trasmettervi anche solo con 1 pulsante ogni numero che fa telemarketing, 1 volta al mese interrogate il database e fate pagare penali progressive ai titolari dei numeri più ricorrenti. Sarebbe così facile se lo voleste…

Il primo a dover essere multato stamane? Il governo italiano (link da Il Fatto Quotidiano, guardare il video per credere) che è già stato derubato di milioni di dati utente nel nuovo sito nazionale implementato da Infocamere e dedicato alle imprese.

Cmq una buona legge in ogni caso, anche il New York Times stamane plaude all’Europa che “enacts the world’s toughest rules to protect people’s online data“.

 

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